lunedì 30 maggio 2011

28 maggio

Racconto senza immagini per questa volta, sabato i nostri meravigliosi fotoreporter erano assenti.
Ritrovo come al solito in piazza e subito cominciano le sorprese: il Pres si presenta in giacca, cravatta e scarpe lucide. Che siano dotate di tacchetta? No no, stavolta ci tira il pacco.
Dei reduci dell'Elba sono presenti solo Sara, Gardo e Ugo: gli altri si dice siano fermi causa vesciche ai piedi. Mah!!
Dopo lunga assenza si ripresenta il Bianco e Pietro è accompagnato dal nostro "cinno" Matteo che dovendo stare a riposo a pensato bene di uscire con noi (grazie, come sei umano).
Partiamo direzione Monte Mario, però saliamo dagli orti e poi facciamo il giro alla rovescia. Ormai che siamo girati al contrario decidiamo di fare anche Monte Frate, il centro tutela fauna esotica e ritorno nel senso inverso rispetto al solito.
Naturalmente l'argomento principe è il resoconto della gita all'Elba, co i nostri che ci svelano segreti indicibili. Abbiamo detto indicibili, se volete conoscerli presentatevi in piazza sabato alle 14.
L'unica certezza è che, anche in questa occasione, Gardo si è dimostrato la solita guida infallibile.
Peccato sia una guida per trekking e che si vocifera sia stato lui la causa delle vesciche ai piedi patite dai nostri.
A margine di tutto una nota sulla condizione del rientrante Bianco: ha sfoggiato una gran bella gamba (ciclisticamente parlando), peccato per la totale mancanza di confidenza con il fuoristrada che gli procurato i lazzi del Gardo che non si è lasciato scappare la ghiotta occasione.
" Facile andare solo su strada eh, spingi a tutta come un mulo..... E' qui che si vede la tecnica"
Appuntamento a sabato per nuove rivelazioni scottanti.

mercoledì 25 maggio 2011

Elba: ecco le tracce dei percorsi

Ecco le tracce dei percorsi fatti.

Primo giorno - Portoferraio- Lacona- Marina di Campo:




Terzo giorno- Portoferraio- Capoliveri- Monte Calamita:




Si ringrazia Stefano.

martedì 24 maggio 2011

Le Foto dell'Elba -20-23 maggio

ELBA

ISOLA D'ELBA - 20- 23 Maggio

 



E finalmente, dopo un anno di attesa il grande giorno è arrivato, venerdì 20 maggio alle due e mezza ritrovo al parcheggio della piscina di Sasso per i nostri giorni di MTB. Peccato che i mitici grandi assenti, Bianco (che ricorderemo con sincera nostalgia durante la vacanza), Raptor, Tab, Enrico e Sergio non siano venuti neanche a salutarci e così la loro assenza diventa palpabile. Ma, non ci scoraggiamo, non ci lasciamo abbattere dalla tristezza e in otto partiamo. Gardo con il furgone carica tutte le bici, Ugo, ribattezzato il Principe si presenta alla griglia di partenza con un trolley semirigido assai voluminoso, e così si comincia ad insinuare che cosa potrebbe contenere, le ipotesi sono le più varie: un completo gessato fresco lana per la sera, una ciclette per potersi allenare in camera  perfino alla moglie contorsionista acuratamente ripiegata al suo interno. Vito ospita sulla macchina quattro componenti e la quota rosa (Simona e Sara) viaggiano da sole sulla macchina di Sara, che purtroppo deve rientrare in anticipo domenica.
Arrivati a Piombino, si scaricano gli zaini, si rimontano le bici e si parte per prendere il biglietto e imbarcarci.
Un'ora dopo arriviamo a Portoferraio che ci accoglie con al solito con un tramonto rosa da cartolina, e subito ci sentiamo emozionati come bambini in gita. Parcheggiamo le bici nel Garage dell'albergo e andiamo a cena, per la prima volta non prendiamo la fregata e al ristorante "La Bussola" mangiamo divinamente.
La mattina ci svegliamo, alle sette e mezza colazione e pronti per la prima tappa alla COOP a prendere l'acqua per le borracce.


Pronti, carichi di acqua e di barrette partiamo verso la villa di Napoleone, qui imbocchiamo il sentiero n.65  fino al GTE per proseguire fino al Monte Orello, Il sentiero è davvero bello, quasi totalmente all'ombra con i profumi e i paesaggi che solo l'Elba ci sa regalare. Daniele sempre pronto a consultare la cartina riesce sempre , con i consigli del President a trovare il sentiero giusto e le giuste varianti per le esigenze di tutti. I più intrepidi guidati dall'inarrestabile Gardo proseguono per una scorciatoia fino al GTE in quota e qui si ricongiungono con i meno temerari che seguono un bellissimo percorso che costeggia il versante della collina.


Proseguiamo fino a Lacona, dove arriviamo a piccoli gruppi poichè Gardo, Paolino, Alex, Stefano hanno sperimentato un "tagliafuoco", dopo circa un quarto d'ora arriva Gardo e Stefano, di Paolo e Alex nessuna traccia.. e non hanno nemmeno il cellulare, quando ormai li abbiamo dati per dispersi eccoli all'orizzonte.. Paolo porta il segno sui pantaloni dell'avventura fantozziana a cui sono sopravissuti.



Proseguiamo su strada per Marina di Campo e qui pranziamo alla solita rosticceria.



Dopo pranzo ripartiamo risalendo da un sentiero dopo l'aeroporto che arriva alla discarica e risale la serra del Literno ripercorrendo al contrario la strada dell'anno scorso, la salita è accidentata ma non sgarbata, e la Simo è l'unica che arriva davvero entusiasta di questa salita che a tratti è interminabile. Vito, Paolo e Simo si staccano dal gruppo e ripercorrono il GTE fino a Portoferraio e da qui si presentano in sensibile ritardo all'appuntamento  alla villa di Napoleone con il resto del gruppo. Arrivati all'albergo, si vola in camera, si indossa il costume e via in spiaggia, dove un tuffo ristoratore nella magnifica acqua gelata della baia ci toglie di dossa la fatica della giornata.



Il secondo giorno affrontiamo quello che nessuno di noi si aspettava: il Volterraio.
Passato il golf di Acquabona, giriamo a sinistra per via Buraccio e risaliamo lievemente lungo una strada bianca che ci illude per qualche km che tutto possa andare bene. Poi come per incanto tutto svanisce e così anche la strada che si trasforma in un sentiero sempre più impervio, noi contro ogni logica se non la voglia e lo stimolo di andare avanti  oltre quella curva ad ogni costo, pur lamentandoci continuaiamo a salire prima in sella, poi inevitabilemnte tutti a piedi. il sentiero diventa presto una parete e Simo comincia ad accusare attacchi di panico, per fortuna gli angeli non la abbandonano.

Il Volterraio


Paolo, da oggi rinominato RPM (RAdio Paolo Mezzini) è fantastico, neache nelle salite più dure, quando nessuno ha la saliva per deglutire, lui tace e continua a parlare di tutto, in continuazione, ma proprio di tutto, politica, religione, sport, canta e perfino fischia continuando a pedalare.. sempre con il padellone!!



Dopo due ora circa di pura scalata, il paesaggio che circonda comunque è davvero impagabile, arriviamo sull'asfalto e da qui ci dirigiamo verso l'albergo, doccia e riaccompagnamo Sara al traghetto per il ritorno. Grazie tenace, indomita e grandissima Sara per averci accompagnato con il tuo sorriso e la tua voglia di pedalare in questi due giorni.
Noi rimasti monchi della nostra eroina girovaghiamo per Portoferraio mangiando grigliate argentine e zupponi bavaresi e carrube delle quali DAniele è ghiotto, poi ci ritroviamo sulla spiaggia dell'albergo a tirare sassi in mare. La sera si improvvisano concerti di fiati e trombe sul lungomare, dove i passanti che hanno potuto assistere a tale spettacolo difficilmente se ne dimenticheranno.
E' così arrivato l'ultimo giorno, quello da sempre dedicato al rassicurante Monte Calamita, quasi un Monte Mario elbano.

Gemellaggio con un gruppo di bikers Cechi


Arriviamo a Capoliveri  e risaliamo fino alla salita pesissima, quella ribattezzata, dopo lo scorso anno "Salita Sara", proseguiamo lungo l'anello che circonda la costa dei Gabbiani, sempre spettacolare,




Simo's Angels- Grazie ragazzi senza di voi non ce l'avrei fatta-

Gardo stuzzicato da un sentiero che si butta in discesa e sembra sparire nel blu del mare ci saluta. Dopo qualche ora, mentre siamo a tavola davanti a paccheri, polpi, vongole e moscardini ricompare Daniele stremato a tal punto che non ha neanche la forza di mangiare.


Giunti in albergo, doccia, ci ricarichiamo lo zaino in spalla, (il Principe-Ugo riprende il suo baule misterioso) e arrivati al porto ci imbarchiamo per arrivare a Piombino e imbarcarci direzione Piombino. Risaliti sulle auto arriviamo a Sasso verso le otto dopo aver cantato a scuarciagola tutto Baglioni, Venditti.

Bellissimi giorni , il sole, il mare gli amici, la simpatia di Stefano, le frecciatine di Alessandro, RPM e la bici hanno anche quest'anno saputo regalarci emozioni che diventano più grandi e meravigliose man mano che passano i giorni che ci allontanano da questa vacanza e ci avvicinano a quella del prossimo anno.
L'anno prossimo vogliamo assolutamente, a costo di rapirli ed infilarli nella valigia di Ugo: Bianco, Raptor (i gabbiani chiedevano costantemente di te) , Tab e tutti gli altri.

giovedì 19 maggio 2011

NOOOOOOOOO!!!!

Ragazzi, incredibile....stasera durante la mia solita partita di calcetto tra amici e colleghi, purtoppo ho subito un infortunio abbastanza serio.
A seguito di un contrasto di gioco con un "avversario", ho preso una storta alla caviglia destra ed ho avuto una forte distorsione; già al momento dell'infortunio ho capito che non si sarebbe trattato di roba di poco conto.
Ho sentito un "crack" dentro la caviglia e, memore di ciò che mi è già successo al ginocchio, ho realizzato che sarebbe stato qualcosa di tosto.
Infatti adesso mi trovo con melone al posto della caviglia e senza riuscire ad appoggiare il piede a terra!
Credo di avere un legamento lesionato.
Sto facendo ghiaccio ma il dolore è davvero tanto.
Quindi, per quelli che riusciranno a leggere il blog prima di partire per la bellissima escursione elbana, volevo dire che, con immensa tristezza, mi trovo costretto a dare forfait.
Vi auguro di cuore di trascorrere un week end all'altezza del nostro gruppo.
Divertitevi anche per me!!!
Ciao.

Tab

sabato 14 maggio 2011

14 maggio

Alle due in piazza, ci ritroviamo e malgrado assenze importanti, quali Bianco, Vito, Raptor e Tab, il gruppo che pian piano si forma è consistente , siamo infatti in nove e  Riccardo (alias 29 pollici) si riunisce al gruppo dopo che è diventato papà di due splendidi gemelli.
Paolino in un primo momento non vuole ripetere Monte Mario, già fatto e rifatto troppe volte e così Simona (che oggi si presenta con la divisa della "Compitese" società ciclistica della provincia di Lucca con la quale si suggella così il gemellaggio) propone Via Rupe e poi a sinistra verso un misterioso ed inquietante sentiero CAI - di cui in realtà non so neanche se esiste-.. e questo minacciato salto nel buio basta per convincere Paolino a deporre le armi e così partiamo guidati da Diavolo verso il più rassicurante Monte Mario.

Gemellaggio con la Compitese




Però per rendere il percorso diverso dal solito lo affrontiamo al contrario. Quindi risaliamo dagli orti e proseguiamo costeggiando la villa di Cazzola.

Simo oggi non era in forma, e così fin dall'inizio ha rischiato di cadere per poi cadere rovinosamente più volte, ha impersonato per tutta la giornata un misto di Mr. Bean e Homer Simpson, perdendo un po' in sicurezza ma mai in tenacia, era sempre dietro , ma non ha mai mollato.

Arrivati alla Commenda, abbiamo proseguito in salita lungo il pratone proprio di fronte per poi ridiscendere .Qui abbiamo incontrato Francesco un solitario che si è unito a noi per un breve tratto, direzione Monte Adone.

E terminata via delle Orchideee ad un bivio Simo e Gardo hanno sbagliato strada e si sono diretti alla sorgente dove hanno potuto riempire le borracce. Contattato il resto del gruppo ci siamo ritrovati alla chiesa di Badolo dove il gruppo si è finalmente ricongiunto.
Diavolo che dopo un primo momento di relax si è sentito punto nel vivo da un commento di Simo ( "Pietro oggi non ti riconosco sei sempre seduto!!") e permaloso come un gatto di razza, si è vendicato portandoci su per gli scalini verso la rocca di Badolo dove la roccia diventa palestra per coloro che arrampicano.



I nostri eroi azzardano un free climbing di gruppo!!
 

Una volta ridiscesi abbiamo percorso la discesa asfaltata di BAdolo per terminare in via Setta e tornare a Sasso.
Bel giro per prepararci all'Elba ormai imminente.



Il Quiz del giorno: " a chi appartiene la gamba così addobbata?"
Chi risponderà correttamente - sono chiaramente esclusi i partecipanti al giro- avrà un regalo sorpresa la prossima solta che ci vediamo.

domenica 8 maggio 2011

Castel Raniero

Ecco le foto!!
Non perdetevele! Cliccate sull'immagine qui sotto.

sabato 7 maggio 2011

TRASFERTA A CASTEL RANIERO

Chissà se oggi, in Piazza, qualcuno si sarà chiesto se fossimo stati colpiti da un'epidemia; per i meglio informati, sarà stato facile ricordare che era prevista una escursione in trasferta.
Abbiamo formato un nutrito gruppo di 10 bikers che si è spostato, fin dalla prima mattina, in quel di Castel Raniero, sulle prime colline di Faenza, per partecipare all'escursione organizzata dal Trial Bike di Lugo.
Dopo aver discusso in settimana su quale fosse l'orario migliore per il ritrovo, siamo giunti alla conclusione che le 7 e 15 fosse l'orario migliore per attuare la scientifica programmazione elaborata da Tab; scopriremo in seguito che la pianificazione non ha tenuto conto di alcune variabili.
Al parcheggio della rotonda Biagi si sono presentati puntuali: Simona, Raptor, Stefano, Sara, Vito e Tab, mentre la guida Bianco è costretto a dare forfait per sopraggiunti impegni famigliari; prima variabile non calcolata: Gardo.
Infatti "il fontaniere" si presenta puntualmente in ritardo, alle 7:25, portando con se Simonetta e Leo; carichiamo tutte le bici sul suo furgonato e, non contento per il ritardo, ci dice che occorre fermarsi ancora per fare rifornimento...
Paolino intanto chiama per accordarsi sul dove trovarsi; decidiamo di vederci direttamente sul posto della partenza; Vito parte con la "corriera" (7 persone) e dice: "ho scaricato proprio ieri sera il navigatore per il mio aifon; faccio io la strada!" (da leggere con la voce di Giacobazzi...).
Finalmente partiamo e, per fortuna, qualcun altro era dotato di strumento più affidabile; infatti, appena usciti dall'autostrada, nonostante Vito avesse accumulato un vantaggio di un quarto d'ora, è stato raccattato dopo aver percorso 14 giri intorno alla terza rotonda prevista dal suo navigatore...
Ore 8:45 eccoci finalmente nel parcheggio del centro sportivo di Castel Raniero; il borgo ci appare molto bello e pronto ad accoglierci.
Paolino, che era arrivato mezz'ora prima di noi, aveva già avvisato del nostro arrivo e, al gazebo dell'iscrizione, tutti ci fanno una gran festa, offrendoci pezzi di "brazadela" che pochi sono riusciti a rifiutare!
Come avevamo deciso da tempo, aderiamo alla loro offerta di acquistare, insieme all'iscrizione, il buono che ci darà poi diritto al pranzo a fine gara; con 10 euro ci viene fornito anche quello che diventerà poi il nostro fedele compagno di viaggio: il "road book".
Il ragazzo che ci spiega come interpretarlo non ci ha particolarmente sensibilizzato sul fatto che, se non seguito alla lettera, ci sarebbe poi stato poco spazio per rimediare....per questo partiamo tranquilli, credendo di affrontare una scampagnata lunga poco più di 31 chilometri.
Alla fine, pongono il road book sul manubrio solo Tab e Simona; pronti via ed al primo bivio Tab, che aveva preso il comando per autoproclamazione (leader si nasce...), subito scazza e, per fortuna, essendo presente uno dei biker dell'organizzazione, viene preso per un orecchio e portato sulla giusta via.
L'ego della nostra guida subisce uno smacco che, da li in poi, lo condizionerà davanti ad ogni altra decisione da prendere; Simona, resasi conto di ciò che era accaduto al Tab, gli ha fornito, in maniera moltro discreta, un confortevole aiuto ed in questo modo riusciamo ad arrivare al decimo chilometro del percorso senza particolari difficoltà.
E ora la seconda variabile: il road book letto da un romagnolo; infatti capita che il Tab, dopo essere giunti su una asfaltata, cerca di raccogliere la concentrazione per non commettere errori e, dopo un paio di minuti di meditazione (in realtà ha fatto "ambarabaciccicoccò...) decide che si deve andare a destra e, fingendo una certa sicurezza, parte sperando di essere seguito.
Dopo 50 metri gli giunge l'urlo della guida romagnola: "ciò burdel, ma dove vai? Si deve andare a sinistra!"; Tab si ferma e gira la bici, subendo per la seconda volta l'umiliazione di aver sbagliato e segue quello che era diventato il nuovo leader del gruppo.
Quindi si va a sinistra; preso da un incredibile istinto, Gardo (che non era dotato di road book!), affianca il romagnolo e, dopo un chilometro, riesce a persuaderlo di aver sbagliato strada.
Giriamo tutti la bici e qualcuno va a consolare il Tab, dicendogli che, alla fine aveva ragione lui.
La cosa ci "costa" quindi un paio di chilometri, che di per se non sono niente, ma determinano uno sfasamento delle distanze con quelle riportate dal road book; tale sfasamento risulterà fatale negli ultimi chilometri di tracciato.
Arriviamo ora alla terza variabile: Raptor!
Chi legge dirà: si però dai, vi accanite sempre contro di lui...non può essere...siete esagerati! No, non siamo esagerati...però stavolta non scazza intappo; azzarda i manicotti ma dopo 100 metri li nasconde nello zainetto e si lascia in completo estivo (dice che è la prima volta quest'anno, pur avendo fatto un paio di sabati con 30°...)
Il nostro, senza conoscere minimamente la zona, senza essere dotato di road book (strumento probabilmente inutile nelle sue mani) e soprattutto, senza cellulare, decide di "pulire le candele" e fa una delle sue svaporate; quando ancora era a distanza di udito, Tab gli indica la strada da prendere 200 metri dopo ma, chissà se ha sentito...Ha sentito? No, non ha sentito....
Quando il gruppo si trova al bivio, decide di proseguire secondo quanto indicato dal road book, però con già la convinzione che Raptor avesse sbagliato strada; giunti al bivio successivo, proviamo a fermarci per vedere se potevamo ricongiungerci, ma nulla.
Paolino decide di percorrere un paio di chilometri a ritroso per cercare il nostro Eroe ma, quando lo vediamo tornare da solo dopo una decina di minuti, delusione e rabbia assalgono gli astanti che, nel frattempo, provavano a contattarlo al telefono, scoprendo che non l'aveva con se; si inizia a pronosticare su quando sabbe stato possibile rivederlo...chi dice che è poco sopra che ci aspetta, chi dice che non lo avremmo visto fino alle 4 del pomeriggio, chi dice che avrebbe raggiunto casa in taxi e chi già lo vedeva diventare cibo per i cinghiali...che si sa, sono onnivori...
Proseguiamo fino a raggiungere il ristoro sul percorso, iniziando a realizzare che il tempo perso ci proietta a considerare il ritorno all'arrivo non prima delle 13...qualcuno, in fase di pianificazione, temeva che saremmo stati a pranzo alle 11....vero Bianco?
Come degli Yoghi davanti ad un cestino da pick nic, assaltiamo il ristoro ricco di prelibatezze dolciarie; mentre ci rifocilliamo, qualcuno chiede ai ragazzi addetti al ristoro se, per caso, avessero visto passare un biker con la nostra divisa.
Siamo contenti nel sentire che, si, pare essere passato ma ad una tal velocità che sono stati costretti a coprire le cibarie con un telo, per evitare che il polverone sollevato non si posasse sui vassoi; hanno anche sentito alcuni strani versi mai sentiti prima...salutiamo e ringraziamo i ristoratori e ripartiamo un pelo meno preoccupati, fiduciosi di poter ritrovare l'amico perduto.
Il nostro tiepido ottimismo scema non appena ci accorgiamo che trovare la giusta via è impresa assai difficile già con il road book, non osiamo pensare quale strada possa aver preso Raptor in quel frangente ed i cattivi pensieri fatti qualche tempo prima riaffiorano nelle nostre menti.
Proseguiamo alternando single track, cavedagne e tratti asfaltati; pedalando continuiamo a pensare a Rap, tant'è che, passando davanti ad un ambulatorio veterinario, siamo tentati di chiedere se fosse stato li per qualche cura del caso.
Ormai è più di un'ora che non lo vediamo e, girando su uno sterrato che porta ad una chiesa diroccata, vediamo un gruppo di bikers fermi; dal gruppo se ne stacca uno che sembrava proprio essere Raptor...si si era proprio lui!
Ci viene incontro come fa un cagnolino quando rivede il suo padrone dopo una giornata, scodinzolando e guaendo, chiedendoci umilmente scusa per la cavolata che si è reso conto di aver fatto; lo sgridiamo e gli comunichiamo di essere stati davvero in pensiero per lui, ma alla fine, la contentezza di averlo ritrovato fa finire tutto con una risata e qualche pacca sulle spalle.
Ringraziamo i "badanti" che ce lo hanno preso in custodia e condotto fino a li e proseguiamo; per coronare l'evento, qualcuno pensa bene di festeggiare facendo un bagno nel Senio e così, Simona e Vito, appoggiano le chiappe sul fondo del rio.
Peccato che Vito avesse in tasca il suo amato aifon ed il bagno pare non fargli bene...scopriremo al termine del giro che, il telefono "va in moto" ma non si muove, ignorando le carezze allo schermo. Permaloso l'aifon; speriamo si sblocchi...
Dal guado mancano ancora una dozzina di chilometri per arrivare al traguardo; l'ora sarebbe già quella buona per pranzare ma, Tab e Stefano "il Conte", calcolando la media tenuta fino a quel momento e proiettandola fino alla conclusione, ottengono la previsione di pranzare alle 13 e 30.
Non sapendo fino a quale ora lo stand ci avrebbe aspettato, la preoccupazione di non poter gustare le prelibatezze proposte ci assale e toglie un po' di lucidità; infatti sbagliamo una svolta e ci troviamo completamente fuori tracciato.
Fortunatamente ci imbattiamo nella segnaletica predisposta per la podistica del giorno dopo e, dopo aver letto che sarebbero mancati 5 chilometri all'arrivo, siamo tutti un po' più tranquilli; davanti al cartello dell'ultimo chilometro, Raptor non resiste e riparte in solitaria, pensando che, ormai, non si sarebbe più perso....ora lascio all'immaginazione di chi leggi indovinare se è andata davvero così....
Finalmente, intravediamo i gazebo dell'area attrezzata e, alla spicciolata, raggiungiamo l'arrivo, dove, con sorpresa, veniamo premiati con una mortadella per essere stata la seconda società più numerosa; alla fine il contachilometri segna 38!!!rinfrescati e, ottentuto il lasciapassare dall'attento guardiano, mettiamo con gioia, i "piedi sotto al tavolo".
Gustiamo il bis di primi proposti e poi tutti optiamo per la porchetta con patate; si unisce a noi uno dei ragazzi che si è occupato di guidare Raptor durante il distacco e, dalle sue risate, capiamo che la nostra compagnia lo aggrada ma, in particolare, apprezza le battute estemporanee del suo "badato".
Caffettino e poi raggiungiamo il parcheggio, dove ognuno provvede a sistemarsi alla meno peggio; caricate le bici, alle 14 e 30 siamo pronti per il ritorno.
Bella giornata; ripensandoci, l'aver perso Raptor ci ha dato quella sferzatina di suspance che poi si è trasformata in grande gioia nel rivederlo; qualcuno è certo che queste manovre, Raptor le studi apposta per rafforzare il nostro spirito di gruppo, che, effettivamente, sta crescendo sempre di più tra di noi.
Ergo: Raptor risulta essere un grande valore aggiunto per il nostro Gruppo; meraviglioso Raptor!!!
Speriamo che la lettura di questo racconto, pur avendo preso un po' troppo tempo, possa essere uno stimolo per coloro che, a fronte di una proposta analoga, possano in futuro vincere il timore e decidano di essere dei nostri.
Alla prossima avventura.
Buona strada a tutti.

Il Blog updater di turno....
P.S. Vi prego di lasciare un commento, anche breve.

mercoledì 4 maggio 2011

appuntamento per sabato 7 maggio

Ragazzi, da Sasso Marconi sabato si alzerà un coro inconsolabile di grida e pianti quando la piazza, desolatamente vuota, alle 14 non vedrà il nostro gruppo al solito posto pronto per il "giro".
Infatti, siamo in trasferta! Andiamo numerosi in quel dei dintorni di Faenza per partecipare al Trial-bike di Lugo.
A presto per i racconti di salite, discese e.... mangiate.

martedì 3 maggio 2011

COMMENTATE GENTE, COMMENTATE.

Ciao a tutti,
parallelamente alla mia email, con la quale vi esortavo a commentare gli argomenti presenti su questo nostro blog, ho voluto creare appositamente questo argomento per chiedervi di cimentarvi a commentarlo, così da familiarizzare con il blog e rendervi parte attiva della sua crescita.
Come ho scritto nella email che mi auguro abbiate letto, lo scopo è quello di veder coinvolta quanta più gente possibile nella discussione, come quando ci si trova (o trovava, nel mio caso) al bar, tra amici ed ogni occasione era buona per scambiarsi opinioni, idee e proposte, ma anche per prendersi in giro e, qualche volta, capitava anche di litigare ma poi si aggiustava tutto.
Pertanto vi esorto ancora ad iniziare la vostra partecipazione attiva e ad inserire fin da ora un vostro commento al termine di questo testo; per ora basta anche solo che scriviate "Ciao" ed il vostro nome, poi vedrete che in futuro avrete sempre più voglia di dire la vostra.
Vi consiglio di mettere questa pagina tra i preferiti e visitarla quotidianamente; vedrete che col passare del tempo diventerà un appuntamento al quale farete fatica a rinunciare.

Dai provate!

Ciao e buona strada a tutti i lettori.

Roberto "Tab"

P.S. per qualsiasi chiarimento o ulteriore informazione, scrivetemi una email all'indirizzo della Società: info@mtblarupe.it

domenica 1 maggio 2011

DOMENICA 1° MAGGIO: 10 (5) COLLI

Come certi registi di film gialli fanno, parto anch'io dalla fine per poi raccontare ciò che è avvenuto.
Allora la scena finale del mio film è Raptor che raggiunge il gruppetto che avevamo formato dopo il traguardo per attenderlo, incredulo del fatto che fossimo arrivati prma di lui.
Ha guardato ad una ad una le nostre facce e, passi Piero, passi Bianco, passi anche Sergio ma quando vede la mia faccia, la sua ha assunto una smorfia che era un misto tra meraviglia, delusione e sospetto.
Infatti, la prima cosa che fa è accusarmi di aver tagliato il percorso da qualche parte ed essere li solo per prenderlo in giro; ricevuta l'amara verità da Bianco, non gli è restato che iniziare a snocciolare una serie di scuse che sono state via via smontate ("mi sono fermato ad aspettarvi....ho fatto una pausa di un quarto d'ora al ristoro....ho avuto freddo...").
A proposito del freddo, il nostro eroe Gran Maestro di Intappi, si presenta in griglia così concepito (immaginate la voce fuori campo di Paolo Villagio nei film di Fantozzi).
Partendo dalla pelle: maglia a rete--> maglia del pigiama--> maglia maniche lunghe 1--> maglia maniche lunghe 2--> manicotti--> gilettino antivento--> pantaloni giuditta--> collarino salva gola in pile! C'era si il cielo coperto ma la temperatura alla partenza era comunque sopra i 12°...si stima una perdita di liquidi durante la gara poco inferiore ai 6 litri....
Adesso veniamo ai riscontri cronometrici:

Ecco qui ufficializzato il dramma di Raptor!!!
E' la prima volta che riesco a stargli davanti e confesso che la cosa mi ha dato parecchia soddisfazione; ho temuto fino all'ultimo che succedesse qualcosa che infrangesse il sogno di batterlo e, anche alla fine, c'era ancora la possibilità che mi fosse passato davanti in un punto dove non l'ho visto...invece no.
Volevo ringraziare Bianco anche attraverso il blog, per avermi offerto la sua collaborazione negli ultimi 25 chilometri, quando vistosi raggiunto da me prima della salita per Tolè, decide di non infierire e mi fa da "gregario" (e io che, qualche tempo fa, avevo rinunciato alla sua proposta....mea culpa).
Come leggete dalla classifica, Piero (che ha preso il pettorale di Enrico) non delude e offre una prestazione all'altezza delle sue capacità; menzione a parte per Sergio che, pur presentandosi privo di chip (?), affronta il prercorso come se lo avesse...peccato per lui non essere in classifica...e peccato per me perchè non posso avere il riscontro ufficiale di aver battuto anche lui....
Un commento alla gara in generale: la nuova location crea qualche problema di spazio in griglia; il percorso era ben presidiato e segnalato. Il corto è risultato molto scorrevole (la media lo testimonia) e privo di particolari difficoltà (Montemaggiore però...).
Abbondante il pasta party, che affrontato alle 11 e 30, non presentava la benchè minima fila...
Dopo questo successo personale, sto seriamente pensando a ritirarmi dalle competizioni (e quando mi ricapita di battere Raptor...).
Un saluto a tutti i lettori.
Tab