martedì 29 maggio 2012

Le Foto dell'Elba 2012

 Per vedere tutte le foto cliccate qui sotto:


29 maggio 2012


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Le Frasi dell'Elba 2012

Gardo: (in ascesa a piedi con bici a mano) : "La prossima volta mi porto solo il manubrio!"

Vito e Stefano = Ito-Ano

Raptor: "Ho i capelli così sporchi che se piovono maccheroni mi si infilano tutti!"

Vito: "Se adesso vado in camera russo ma non dormo" Stefano  risponde: " Non potresti andare in camera dormire e non russare?"

Alessandro: "azzemitechaiaeeeeaerauonnnaitaliano?" (traduzione: portate le chiavi della camera a Vitagliano?) le ragazze dopo un minuto di silenzio rimangono sedute.

Elba 2012

Venerdi 25 maggio:

Partecipanti:

SARA


ALESSANDRO




RAPTOR
STEFANO
MARCELLO
ENZO




UGO
GARDO


GIUSEPPE


VITO
SIMO












Partenza alle 15.30 da Sasso, siamo perfettamente in orario e anche Gardo, a dispetto di facili illazioni, arriva puntuale per caricare le bici sul furgone. Entriamo ed usciamo dall'autostrada quasi nello stesso istante, poichè il nostro Giuseppe contatta la Centrale operativa e ci avverte che ci sono 10 km di coda , così facciamo la strada da Rioveggio fino a Prato Calenzano, con una gimcana di curve che mette a dura prova lo stomaco di Sara e Simona.

Ed è proprio sulla strada per Piombino che si forma quella strana coppia che sarà uno dei simboli di queste giornate.

Finalmente dopo un viaggio particolarmente lungo e faticoso allietato solo dalle coreografie delle nostre girls che sulle note  di "Le Cicale" (altro tormentone elbano) arriviamo nell'ormai storico parcheggio di Piombino. Parcheggiamo e sotto una leggera pioggerellina prendiamo i biglietti e saliamo sulla Moby.
Sbarcati a Porto Ferraio risaliamo verso l'hotel e la salita che ci porta all'Acquamarina ci sembra più lunga dell'anno scorso, ci si saranno accorciate le gambe?

Sabato 26 maggio: L'Elba ci da il buongiorno con un cielo coperto ma non ci scoraggiamo (anche perchè non sappiamo immaginiamo cosa ha in mente il meteo per lunedì). Partiamo in direzione della villa di NApoleone, dove salutiamo Nonna Adua e da qui risaliamo fino al GTE.
Facciamo un sentiero davvero molto bello che costeggia il mare, qui Vito abbraccia con passione una quercia e Simo si avvinghia con sentimento ad un albero dal quale si separa a malincuore dopo avergli giurato eterna fedeltà. Arriviamo quasi sulla spiaggia, ma prima Vito ha un vivace scambio di opinioni con una proprietaria terriera  e si calma all'arrivo del "maggiordomo" indigeno del Borneo della signora armato di martello. Da Procchio ci dirigiamo verso Marciana per prendere un bellissimo sentiero,  ma non lo troviamo e secondo voi, quale imbocchiamo? chiaramente , come farebbe solo FAntozzi, uno dei più pesi dell'Isola, una mulattiera che manco le capre farebbero. Arriviamo finalmente sul sentiero pedalabile che ci conduce fino a Sant'Ilario dove mangiamo , e mentre siamo seduti il cielo si sfoga con un temporale estivo. Ma si sa l'Elba con noi è sempre stata generosa, e appena ci alziamo dal tavolo non piove più. Scendiamo verso Marina di Campo per imboccare il sentiero vicino alla discarica, ma lo sbagliamo clamorosamente e così riusciamo a prendere il secondo sentiero più strampalato dell'isola, dopo quello del mattino, che solo a piedi riusciamo a fare, dapprima rassicurati da Stefano che promette "Tranquilli, 250 mt ancora e poi spiana" ed invece proseguiamo per oltre un'ora.
 Alla fine arriviamo nuovamente sul GTE per tornare alla Villa di Napoleone per tornare all'albergo. Nonostante i pezzi durissimi fatti a piedi il giro è stato molto bello (anche se corto 25 km circa fatti quasi tutti a piedi) con panorami mozzafiato e percorsi con entusiasmo, allegria e buonumore unici. Sosta a Porto Ferraio a comprare a Vito scarpe nuove bianche immacolate similia quelle di Mildred.. ooopps scusate Stefano. Tornati in albergo un bagno gelido nelle acque cristalline ci tonifica e ci fa felici come dei bambini e segna la chiusura di questa prima bellissima giornata.














Domenica 26 maggio:
ci dirigiamo verso Capo Enfola prima su asfalto, poi imbocchiamo nuovamente il sentiero del sabato fino a Procchio, risaliamo verso Marciana e qui , all'altezza di due colonnine sormontate da leoni di pietra, prendiamo una stradina sulla sinistra che risale con una pendenza notevole, comunque pedalabile. Prima di Poggio, all'incrocio Vito e Simo salutano il gruppo che procede splendido con l'obiettivo della Via Crucis, per riaccompagnare Raptor alla nave.
Assistiamo a momenti di vera commozione quando George saluta Mildred. Gli zii Simo e Vito si assicurano che il nostro meraviglioso amico salga sul traghetto che lo accoglie nella sua pancia al sicuro.
Il resoconto del pomeriggio sarà inserito appena lo si riceverà




 


















Il percorso su Garmin:


Lunedì 27 maggio: la mattina apriamo gli scuri della camera per vedere il cielo azzurro eeee.. va beh riproviamoci: richiudo e riapro gli scuri, ma il cielo non cambia: è plumbeo e piove. A colazione si sente la mancanza di Raptor e anche il tempo non aiuta, dopo qualche minuto di indecisione ci infiliamo il gadget 2012 e partiamo direzione CApoliveri. qui facciamo il nostro giro del lunedì, quasi il "Monte Mario dell'Elba". Lentamente spiove ed il cielo torna azzurro, il CAlamita si presenta a noi in tutto il suo splendore e anche i nuovi - Giuseppe, Marcello e Enzo- rimangono affascinati dalla strada che percorriamo e che abbraccia il monte a picco sul mare. La strada è piena di buche e vista la pioggia della mattina sono tutte piene di acqua e fango, il gioco di schizzarci a vicenda è irresistibile e così arriviamo a CApoliveri che sembriamo reduci della Parigi-Dakkar.

  

Notate qualcuno di nuovo??
Poi via di filato a Porto Ferraio in albergo, doccia, zaini in spalla, schiaccina veloce e via a prendere il traghetto, dai in fretta che ce la facciamo, dai Vito prendi i biglietti, dai che ci siamo al pelo, appen in tempo a salire con le bici che il portellone si chiude dietro di noi! in nave cominciamo a fare i conti - strano non vedo SAndro, ma sarà su a prendere il sole- ripercorriamo a parole i km fatti - strano Sandro non c'è ma forse è in bagno, d'altra parte Marcello l'ha contato e Sara l'ha visto passare vicino al bar_... Boh.. sarà ma il dubbio comincia a serpeggiare tra di noi: Dov è Alessandro?? E' il momento di scendere: "contiamo le bici, è la prova del nove... ed è prorpio così sono NOVE!!" Come la famiglia del film "Mamma ho perso l'aereo". sgraniamo gli occhi e urliamo, Sandro è rimasto sull'isola!!. Si alternano scene di disperazione e chi propone di sbianchettare il suo volto dalle foto per cancellare ogni prova  della sua presenza in questa vacanza (Oratio ci avrà pur insegnato qualcosa).
Scendiamo e ci avviamo al parcheggio per caricare le bici e dopo 5 minuti ecco materializzarsi Ale all'orizzonte, ha preso il traghetto successivo. Così felici e finalmente ricompattati o meglio rimantecati, saliamo in macchina e dopo esserci contati diverse volte partiamo alla volta di Sasso.



Grazie Elba, grazie ragazzi giorni fantastici pieni di allegria e tanta voglia di pedalare e stare insieme.

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domenica 27 maggio 2012

WEEKEND DEI "NO ELBA"

Questo weekend è uno di quelli più attesi tra i nostri iscritti, sia che ne siano attori protagonisti, sia che ne siano sempici spettatori: è il weekend dedicato all'escursione all'isola d'Elba!!!
Attendiamo con ansia di leggere delle avventure di coloro che venerdì sera si sono imbarcati da Piombino per raggiungere uno dei paradisi italiani per le ruote grasse per fare poi ritorno lunedì sera.
Noi superstiti abbiamo comunque pedalato, chi in mtb e chi su strada.
Sabato si sono trovati in piazza in 6: Pietro, Giorgio, PaoloLeoni e tre aggregati tra i quali riconosco Nino, mentre per gli altri due avrò modo di conoscerli.
Non ho resoconti da pubblicare ma posto un paio di foto che testimoniano la loro escursione.
Noi stradisti invece oggi ci siamo cimentati nella quarta tappa del Circuito Romagnolo, a Lugo; eravamo in 4: io, Bianco, Leo e AleMonti.
Ale resta fedele al percorso breve, mentre noi altri tre abbiamo fatto la "Fondo", che, dopo il taglio di 15 km anticipatoci per e-mail venerdì, avrebbe dovuto misurare poco più di 90 km, invece, alla fine, ci troviamo sul contachilometri quasi 110 km.
Solita affluenza ma il contorno lo abbiamo trovato un po' meno ricco delle altre prove; ci siamo comunque divertiti e non vediamo l'ora di fare l'ultima fatica in quel di Massa Lombarda, il 10 giugno, portando a termine la quale, AleMonti, Leo e Bianco potranno fregiarsi del "brevetto".
Ma queste "imprese" non sono nulla confronto a quella che stanno compiendo i nostri 11 alfieri presenti all'Elba; attendiamo quindi di leggere il loro racconto.
Ciao e buona strada.
Tab 

sabato 19 maggio 2012

SONO TORNATE LE MEZZE STAGIONI...

L'estate non arriva e siamo in balia delle classiche bizze che il meteo fa in primavera; sarebbe più una caratteristica del mese di Aprile ma ce lo becchiamo in Maggio.
Alle 14, quando ci troviamo in piazza, c'è un bel cielo azzurro ma alla fine del giro ci tocca fare i conti con la pioggia.
Undici eravamo oggi; sempre un bel po' di gente: Pietro il grande e Pietro il piccolo, Jacopo, Stefano, Sara, PaoloLeoni, Cuppi padre e figlio, Morris, Nino ed il sottoscritto.
Visto che Cuppi aveva fatto preparare al fratello Andrea un ricco buffet a casa sua, vicino a Luminasio, allora il giro deve prevedere il passaggio da Frascarolo.
Come arrivare? Semplice, occorre portarsi molto in alto e Medelana va benissimo....

Sant'Anonio, Mongardino, Sant'Anna, Rasiglio, Borra, Medelana ed ecco che ci buttiamo in discesa verso il tanto bramato ristoro; nel frattempo il cielo si è incupito e non appena "parcheggiamo" davanti a casa di Andrea, ecco che la pioggia fa la sua comparsa.

Quello che doveva essere preparato fuori, viene prontamente allestito "indoor" ed eccoci pronti a tuffarci su pane, formaggio e salame, marmellata e miele, il tutto annaffiato da un ottimo prosecco fresco che, dopo lo sforzo ciclistico, va giù che è un piacere.

Dopo aver spazzolato tutto, ringraziamo Andrea e, siccome la pioggia si è intensificata ed in preda ai fumi dell'alcol, partiamo alla rinfusa e così ci separiamo.
Io ed il Conte facciamo il percorso che era stato programmato, con annesso il ghiaione finale che, bagnato dalla pioggia, risulterà particolarmente ostico.
All'incrocio per Panico, troviamo ad aspettarci Jacopo, Pietro il piccolo e PaoloLeoni, con i quali decidiamo di arrivare a Sasso, visto che la pioggia sta ancora scendendo.
A Sasso ci salutiamo ed io e Paolo continuiamo per la Porrettana, ognuno diretto alle proprie destinazioni.
Giro molto bello e duro, soprattutto per colpa della salita "sputasangue" tra Rasiglio e la Borra.... sempre molto ma moltro antipatica...
Confermo l'impressione che ha avuto Raptor la volta scorsa riguardo i nuovi ragazzi; oggi c'era solo Nino e devo dire che va veramente forte.
Saluti e buona strada a tutti.
Tab

lunedì 14 maggio 2012

Sabato 12 maggio

Oggi 12 maggio, l’MTB LA RUPE e’ impegnata su tre fronti. Una parte dei nostri , si e’ recato a Faenza per partecipare al raduno in mtb di C .Raniero; un altro ha partecipato alla Sasso –Viareggio (140km), un escursione in bici da strada e  inserita nel programma del calendario attivita’sociale programmato ad inizio anno. Poi ovviamente, c’e’ il consueto ritrovo del sabato pomeriggio, ma stante le motivazioni appena accennate, alle 14 in piazza si trovano ‘solo’ in 7. Morris, Paolo Leoni,Raptor (giusto in tempo, dopo essere rientrato in mattinata da una fiera espositiva), Lorenzo, Cuppi,  Alessio e Nino .  Questi ultimi 2 sono  nuovi aggregati , i quali si sono presentati in piazza una volta  saputo del nostro ritrovo, tramite e grazie al nostro sito. Alle 14.05 si parte per un classico dei classici, M mario. E si parte con un caldo infernale (32°), e per noi bikers e’ una botta terrificante. Lasciato Sasso, andiamo verso le ganzole , e arrivati all’altezza dei due ponti, svoltiamo a destra e saliamo dalla strada asfaltata fin al quadrivio. Qui procediamo diritto e saliamo M Mario al contrario  su sterrato. Dopo  qualche km  svoltiamo a destra  e saliamo per le ‘gobbe’ , poi in cima svoltiamo ancora a ds e continuamo a salire, e giunti in uno spiazzo  di fronte al campone ci fermiamo per una foto.Proseguiamo.scollinando un po ’mantenendoci compatti, giungiamo sotto il ‘cinghiale’  quindi imbuchiamo la ormai famosa variante della gara, scendiamo, un po di saliscendie arriviamo al bivio. Il caldo diventa un po’ insopportabile, e le zone d’ombra che m mario ci offre diventa oro colato. Da qui scendiamo, ma Lorenzo ecide di tornare a casa, il caldo l’ha vistosamente provato. Noi proseguiamo nel sotto bosco, prendiamo una nuova variante e rientriamo in v delle orchidee per arivare fin sulla strada. Svoltiamo a ds e saliamo a sn per v delle valli verso zona brento.Continuamo a salire il gruppo si mantiene compatto(niente male i nuovi aggregati), poi Morris e Paolo Leoni allungano un po’ il passo, ma arrivati ad un bivio prima della ‘terrazza panoramica’ (siamo sopra badolo) , ci fermiamo scambiamo 2 battute e ci ricompattiamo. Saliamo ancora un po’ e arriviamo allo spiazzo panoramico, e qui le foto sono d’obbligo, poi scendiamo e arriviamo sulla strada di badolo, svoltiamo a sn e ci fermiamo alla fontana del  ristorante di badolo per riempire le borracce, gia’’ seccate’ da tempo.Il caldo non molla,  ma noi proseguiamo verso brento, ma dopo 100mt svoltiamo giu’ per un sterrato e dopo circa 2 km arriviamo sulla strada della v di setta all’altezza di 5cerri. Svoltiamo a ds e dopo 5km arriviamo a sasso. Per oggi decidiamo di terminare il giro qui’ dopo aver percorso 25 km .Giro, inutile dirlo, molto bello.  Non troppo lungo e’ vero,ma nel complesso con molti saliscendi il che fa presupporre un discreto dislivello,  un paio di nuove varianti  e con  un caldo che avrebbe fatto schiattare anche un cammello. Con questi ingredienti, e’ d’obbligo quindi ancora una volta  essere stanchi ma anche soddisfatti e contenti. Un ‘bravo ‘e’ altrettanto d’obbligo anche ai nuovi aggregati  che ben si sono dimenati…alla prossima avventura l’MTB LA RUPE VI ASPETTA…
Raptor

domenica 13 maggio 2012

SASSO - VIAREGGIO - SASSO

Nonostante le rinuncie dell'ultima ora ed un meteo domenicale avverso, riusciamo a trovarci in 5 per affrontare quella che è e resterà l'impresa dell'anno: Sara, Leo, Luca, Gardo ed io, venerdì sera decidiamo di entrare nella leggenda e, nonostante la certezza di trovare la pioggia alla domenica e di doverci caricare gli zaini in spalla, ci diamo appuntamento per il sabato mattina per la SASSO - VIAREGGIO - SASSO!

Se da una parte ci è dispiaciuto il non aver condiviso con altri la nostra avventura, dall'altra, sapendo che sarebbe stata comunque un'impresa che ci avrebbe coperto di gloria, egoisticamente, siamo stati anche contenti di essere così in pochi a dividerci gli onori.
Partiamo zaino in spalla da Sasso alle 7:40, dopo aver salutato i ragazzi della MTB La Rupe che, fedeli alla mountain bike, avevano deciso di affrontare l'escursione di Castel Raniero; partiamo e impongo la regola di fare cambi regolari, da un chilometro ognuno ma, dopo il mio primo turno, la ignoriamo e procediamo con cambi alla "faccio un po' come me pare".
Già sullo strappo prima della Lama, lancio quello che diventerà il tormentone fino a Viareggio: SAVE THE LEG! Se non lo avessi fatto, l'incoscienza di Gardo lo avrebbe spinto a bruciare subito le energie e sarebbe saltato tutto; anche Luca ha una pedalata esuberante ma l'età ed il fisico glielo permetterebbero. Diligentemente però, asseconda le nostre caratteristiche e morde il freno fino a destinazione.
Le mie sensazioni iniziali non sono state delle migliori e, già da Marzabotto, mi assale il dubbio di non farcela; mantenendo una media leggermente più alta di quella che avevo previsto nella mia tabella virtuale, raggiungiamo Ponte della Venturina, dove decidiamo di fermarci per rifocillarci un po' prima della salita.
Crescenta, raviole, banane costituiranno il carburante per i prossimi 50 chilometri; dopo il caffettino e le "bombe" degli avventori del bar (uno pretendeva che raggiungessimo Viareggio in 2 ore....eravamo a 100 km dalla meta....ma forse aveva già buttato giù un po' di cognacchini...).
Iniziamo la salita che ci porterà a San Marcello Pistoiese; io la conoscevo già, avendola fatta per fare il giro dei Tre Monti (Abetone, Cimone e Corno), solo che la affrontavo partendo da Silla e non dopo 50 km di pedalata.
Infatti la sento subito più dura di come la ricordavo ed allora soffro un po' all'inizio; fortunatamente, dopo il primo strappo, la pendenza sarà più pedalabile ed arriviamo tranquillamente fino a Ponte Petri.
Qui inizia la salita del passo dell'Oppio, quello che sarà la nostra cima Coppi; la parte dura arriva superato il paese di Campo Tizzoro e da lì si va su ognuno del suo passo.
Luca ed un brillante Leo, si avvantaggiano un po', mentre Sara, Gardo ed io adeguiamo la pedalata alla nostra gamba; ad una fontana Gardo e Sara si fermano ma io, avendola già superata e sapendo che il passo era vicino, decido di proseguire.
Una curva dopo, mi alzo sui pedali e, appena spingo sul destro, questo mi cede improvvisamente ed in un attimo mi trovo a terra, convinto che la cosa mi fosse accaduta perchè mi si era sganciato il pedale.
Invece, non appena riprendo lucidità e raggiungo il ciglio della strada (ero finito in mezzo alla carreggiata, per fortuna non sopraggiungeva nessuno...), mi accorgo di aver rotto il perno del pedale!!!

Valutato che non c'era nulla da fare, decido di proseguire a piedi fino al passo, sapendo che avremmo raggiunto San Marcello Pistoiese con una bella discesa; arrivati al passo, Leo e Luca mi dicono di aver visto un "biciaio" a Campo a Tizzoro, 4 km indietro, all'inizio della salita ma il pensiero di rifare la salita appena fatta, mi ha spinto a dire di proseguire, sicuro che a San Marcello avremmo certamente trovato un meccanico da bici....che errore!!!
Infatti, chiediamo a destra e a manca ma di biciai neanche l'ombra; visto che si sarebbe aggiunta anche un'altra salita, l'idea di tornare indietro viene ancora da me respinta.
"Proseguiamo, vedrete che qualcosa troviamo!" Che errore....
Avanti quindi ed al bivio della Lima, proseguiamo verso Bagni di Lucca (21 km); c'è anche della salita da fare ma vedo che, appoggiando lo scarpino sul moncone del perno, riesco comunque a dare un po' di spinta e quindi si può fare.
Visto che era già mezzogiorno, per non rischiare di trovare il meccanico ma chiuso, Luca e Leo si buttano in picchiata per raggiungere Bagni di Lucca prima delle 12:30; a parte qualche piccolo strappo, in realtà la strada si presenta come un lunghissimo falsopiano in discesa e alle 12:25 riesco ad essere a Bagni anch'io.
Trovo Leo e Luca intenti a chiedere informazioni in un bar; putroppo, nemmeno a Bagni c'è un biciao e tocca arrivare fino al Ponte del Diavolo, 8 km più avanti.
Sperando che chiuda alle 13, facciamo anche questo ultimo sforzo (io sempre "spedalando"; alla fine mi sarò fatto 40 km in queste condizioni); alle 13 siamo davanti al negozio ma la serranda è abbassata....sconforto.
Poi però un ragazzo in mtb ci dice che sta aspettando il meccanico per la loro uscita del sabato pomeriggio e che presto sarebbe arrivato; infatti, dopo 10 minuti eccolo che arriva e, visto il mio guasto, non ci pensa un attimo e mi accoglie all'interno del suo piccolo ma fornito negozio.
Valuta che, per non farmi cambiare le tacchette, potrebbe andare bene un paio di pedali usati che aveva; in 10 minuti mi monta i pedali e mi sistema le tacchette con professionalità.
E in più, visto l'intervento di urgenza, il conto risulta molto onesto ed io unisco la felicità di essere di nuovo dotato di un mezzo integro a quella di aver incontrato una persona davvero disponibile ed onesta.

Per questo mi sento di segnalare con entusiasmo questo negozio: "SPECIAL BIKE" a Borgo a Mozzano; se vi trovate da queste parti e siete in difficoltà, sappiate che lui abita di fronte e trovate il numero di cellulare vicino all'entrata.
Potete chiamarlo per interventi urgenti tipo il mio; meccanico CONSIGLIATISSIMO!
E' ora di pranzo e, dopo essere tornati indietro per fotografare il Ponte della Maddalena, detto "del Diavolo",

ci fermiamo al ristorante che avevamo addocchiato prima della sosta meccanica.
Decidiamo di stare leggeri e prendere solo un primo perchè mancano ancora una cinquantina di chilometri alla meta ed è meglio non esagerare.
Si riparte e, fortunatamente, continua il leggero falsopiano a scendere che ci porterà fino a Lucca; nel frattempo però si intensifica il vento contro che avevamo avuto fin da Sasso e, nei tratti di pianura intorno a Lucca, dobbiamo rimetterci in fila indiana per cercare di lavorare meglio.
Inoltre, il termometro segna 32° e iniziamo a vederci abbastanza cotti dal sole, con zone particolarmente arrossate sulle braccia e sulle gambe.
Pensavamo che, arrivando a Lucca, ormai sarebbe stato uno scherzo raggiungere Viareggio ma non avevamo fatto i conti con la salita di Massarosa; a 15 km dalla meta, dopo 6 ore e 135 km di bici,  ecco che ci si presenta questa erta che inizia con un lungo falsopiano per poi aumentare la sua pendenza e facendoti usare tutti i rapporti a disposizione per scollinare.
Appena si scende, troviamo un santuario della Madonna, alla quale i neo genitori portano il loro ex voto in omaggio per ringraziare la Madonna per i nascituri; ci fermiamo anche perchè c'è una fontana con acqua freschissima che, vista la temperatura, risulterà particolarmente gradita.
Discesa tra gli ulivi e, pedalando ancora per qualche chilometro, arriviamo sotto al cartello di Viareggio
Poco prima delle 17, troviamo il nostro hotel e, felici per aver portato a termine l'impresa, ci complimentiamo tra noi, ristorandoci con una bibita gelata.
Considerando che sono partito da Pontecchio, il mio contachilometri segnerà 156,3 km; personalmente, ho battuto il mio record di distanza, che era fissato a 155 km, quando andai da Pontecchio a Gabicce Mare tanti anni fa.
Doccia ristroratrice, piccolo riposino ad occhi aperti e poi si decide di andare a fare compere sulla passeggiata principale; mutande a go go, spazzolini e il tentativo di prendere una maglia pesante per contrastare il freddo che sapevamo avremmo incontrato il giorno dopo.
Gira e rigira, alla fine sopraggiunge una certa fame e già alle 19:15 ci sentiamo pronti per mettere le gambe sotto al tavolo; basandoci sull'istinto e sulla valutazione del menù esposto, scegliamo il ristorante "Sa Playa" e possiamo certamente dire di aver avuto parecchia fortuna.
Infatti ci facciamo portare antipasti di mare, primi e Caciucco (per me e Gardo), una fritturina per assaggio, due bocce di bianco, acqua e caffè, il tutto a meno di 23 euro a testa: anche questo locale CONSIGLIATISSIMO (se andate, meglio prenotare).
Gelatino e a nanna molto presto (21:40), avendo prima fatto un briefing per decidere cosa fare l'indomani, vista la pressochè certezza della pioggia.
Sveglia alle 7:15 e, sorpresa, il cielo è azzurro e soleggiato; a colazione, siamo combattuti sul da farsi, anche perchè eravamo andati al letto la sera prima convinti che avremmo preso il treno da Viareggio fino a casa.
Alla fine, affidiamo il tutto al lancio della monetina ed il responso è stato quello di partire in bici e di fermarci alla prima stazione disponibile in caso di pioggia.
Partiamo alle 8:30 e ripercorriamo la strada dell'andata, compresa la salita di Massarosa, che, anche se affrontata con pochi chilometri nelle gambe, risulterà ancor più ostica che dal versante opposto.
Avvicinandoci a Lucca, vediamo che i cielo si rannuvola e, dopo aver visitato il centro di Lucca (dove Leo trova il modo di assaggiare il porfido della strada) e fatto la foto davanti al Duomo, decidiamo di andare a prendere il treno.
Dopo aver ricevuto consigli sul percorso da parte del bigliettaio, non essendo possibile caricare bici sui treni della Porrettana alla domenica, ci troviamo costretti a ripiegare sulla Direttissima, scegliendo Vado quale stazione di arrivo.
A Prato scendiamo ed abbiamo la coincidenza dopo 1 ora e 10; decidiamo di andare in centro per cercare una pizzeria al taglio, perchè era poi arrivata anche l'ora di pranzo.
Tornati alla stazione, eccoci poi imbarcati sul treno per Vado, constatando una certa avversione da parte del personale Trenitalia nei confronti dei viaggiatori con bici al seguito; pazienza.

Arriviamo a Vado alla 13:20 e, vedendo che non pioveva, decidiamo di non chiamare nessuno a casa per farci venire a prendere.
Con calma arriviamo a Sasso, salutandoci e promettendoci di ritrovarci per le prossime imprese che le nostre menti stanno già progettando.
Che dire, a prescindere dalle premesse negative (rinuncie e meteo avverso per la domenica), il giro è venuto fuori davvero bello, con compagnia straordinaria, luoghi bellissimi e momenti di grande ilarità.
Per noi che lo abbiamo portato a termine, si tratterà di un ricordo che custodiremo gelosamente ed è molto probabile che resterà una esperienza UNICA.
Buona strada a tutti.
Tab.

Castel Raniero

Sabato 12 maggio Pietro, Vito, Stefano, Ugo, Giorgio e Pietro J. si sono recati a Castel Raniero per percorrere il sentiero segnato dalla Trial Bike di Lugo che li ha portati attraverso paesaggi meravigliosi fino alla meritata ricompensa .
A giudicare dalle foto inviate deve essere stata una bellissima giornata, per il racconto aspettiamo la cronaca di un partecipante.