domenica 27 febbraio 2011

26 Febbraio

A causa dell'assenza della nostra mitica cronista, che ancora si crogiola al sole tropicale, e di un sabato lavorativo che ha tenuto il reporter di riserva lontano dal gruppo non abbiamo il resoconto dell'uscita odierna.
L' unica notizia pervenutaci è il rientro in gruppo di Enrico "lampredotto", puntuale come sempre.
Pare che l'uscita sia stata particolrmente lunga ed intensa e si narra di un chilometraggio impossibile.
Non sarà che i nostri sono come i pescatori quando tornano al bar?!!!!
Aspettiamo un resoconto da qualcuno dei presenti per poterlo pubblicare.
Alla prossima uscita.

domenica 20 febbraio 2011

19 Febbraio

La saga dei magnifici sette continua, solo che ora sono diventati otto. Se non avessimo avuto le assenze di Calamity Jane Simo, the President Vito e di Sono in ritardo Paolino si poteva quasi arrivare ad "una sporca dozzina". Ma non disperiamo, presto ce la faremo. Poi con l'estate l'obbiettivo sarà "il mucchio selvaggio".
Ma basta con queste divagazioni cinefile, veniamo al resoconto dell'uscita: al ritrovo il buon Pietro propone Monte Sole, gettando nel panico chi ben conosce l'argilla che caratterizza il percorso.Fortunatamente il Tab ha martellato per una settimana sul blog con una sua idea di percorso, quindi non sia mai che smentiamo ciò che è stato proposto sul nostro organo ufficiale.
Si parte quindi in direzione Bologna, accompagnati da uno strano mantra di Pietro che continua a borbottare " in mountain bike a Bulagnà, roba da màt".
Attraversiamo il parco Talon e ci infiliamo nella ciclabile dove veniamo allietati dalla vista di numerosi corridori,ovviamente di sesso femminile.....
Giunti allo stadio prendiamo via Saragozza, via di Casaglia ed arriviamo all'imbocco di via del Genio, meglio conosciuta dai bolognesi come le 33 curve. Qui parte la bagarre, con Raptor, Pietro e Bianco che accendono la sfida.Scollina per primo Raptor, ma pagherà caro lo sforzo fatto andando in crisi nel seguente mangia e bevi che ci porta fino all'inizio del sentiero dei Bregoli che prendiamo per ridiscendere al Talon.
Seguiamo poi la strada lungo il fiume che ci riporta a Pontecchio dove il gruppo si saluta e si scioglie.
Purtroppo senza la nostra fida reporter abbiamo quest'unica foto dove manca il Tab che l'ha scattata.
In questo week end ci ha traditi per un villaggio vacanze in un paese esotico( mah), speriamo si ravveda presto e torni ad ingentilire le nostre uscite del sabato.
Per tutti l'appuntamento è per sabato prossimo, sempre alle 13,30

domenica 13 febbraio 2011

12 febbraio

In piazza siamo in sette,  il silenzio è palpabile, risuona in tutta la piazza solo il rumore non degli speroni bensi delle scarpe che si agganciano al pedale, i pochi abitanti di Sasso si chiudono in casa temendo una sparatoria o un attacco alla diligenza. Gli eroi immortalati in una rara locandina d'epoca qui sotto.

Calamity Jane Simona, Stefano Bill, Diablo, lo sceriffo White, The President Uito, The Big Tab (sempre meno big) e Alex il Taciturno.

I MAGNIFICI SETTE DELLA RUPE


Stefano Bill si presenta con il suo cavallo... ops scusate bici nuova di pacca, leggerissima.. ed infatti in salita vola.
Simona lancia il gruppo verso Mongardino e Rasiglio. Risaliamo Mongardino, scendiamo verso Calderino ed arrivati ad imboccare la strada di Rasiglio, mi torna ad un tratto in mente che quella non è la strada che intendevo io, la pendenza mi riporta suibito ad una cruda realtà.
Saliamo, saliamo ed ancora risaliamo, non so come ci troviamo alla chiesa di Tignano, dove Diavolo per richiamare tutti inizia a suonare le campane, ma allora non è un'illusione, siamo davvero nel vecchio West.
Ci dirigiamo verso Monte Capra e scendiamo per Villa Marescalchi,  percorriamo la ciclabile che segue dietro la ex fabbrica Giordani fino al lungo Reno della Sapaba, il ritmo per me è abbastanza sostenuto, all'altezza di Borgonuovo, Bianco ci saluta lamentando un dolore al collo, proseguiamo fino a Palazzo de Rossi e qui anche Tab ci lascia, proseguiamo in cinque fino a Sasso.
Percorsi circa 35 km , non abbiamo fatto tanta salita, ma io mi sento come se ne avessimo fatti 355, i tratti di pianura li abbiamo percorsi a ritmo davvero sostenuto, più che di galoppo parlerei di vero trotto!
Alla prossima avventura coraggiosi cavalieri!

lunedì 7 febbraio 2011

5 febbraio


Giornata meravigliosa che preannuncia una primavera speriamo alle porte, e così invogliati dalla temperatura mite ci troviamo in piazza, siamo in 11. Iniziamo a parlare del percorso da fare, escludiamo sterrato certi che rischieremo di infangarci e così propendiamo per Badolo ecc.


Vito e Max che simulano una discesa in bob

Raptor si presenta già infangato alla partenza
Massimo si presenta con la bici nuova fiammante che si rifiuta di sporcare, dopo qualche km si pente della scelta della new bike in quanto anche con questa come con la vecchia per andare avanti bisogna  pedalare.
Direzione Badolo, risaliamo verso Brento, la salita scorre veloce,  allietata dalle chiacchiere. Durante il percorso noi delle retrovie affrontiamo argomenti di portata cosmica: il tradimento nelle coppie italiane,  la gelosia, l'amicizia tra uomo e donna  e per finire, mentre siamo già a Brento, affrontiamo l'apoteosi, ovvero la " teoria dello sputo secondo Mezzini" (alta filosofia!)




Tale teoria è stata messa in crisi e ridiscussa solo dopo " il teorema della soffiata di naso" di Bianco, oggi in condizioni particolarmente critiche, ma che è venuto nonostante tutto obbedendo alla legge fisico-naturale-darwiniana della selezione della specie, della serie se non muoio stavolta posso resistere a tutto!

BRENTO: il paesaggio meraviglioso che ci si para davanti

Dopo Brento proseguiamo verso Ca' di Bocchino, dove ci fermiamo a salutare Simonetta ed invogliarla a tornare quanto prima in sella con noi. Secondo me un po' di voglino le è venuto.

noi e  Simonetta
 Alla curva in fondo alla salita riusciamo anche ad ingaggiare una battaglia di palle neve, e l'unica che viene beccata senza pietà è la Simo, strano no? bersaglio quasi fermo e quindi non si sbaglia!
Proseguiamo ancora fino a ridiscendere verso Vado .

Percorriamo 32 km circa, precisamente in 2.30, quindi poichè si è trattato per lo più di salita oserei dire che anche se non sono mancate soste e pause il ritmo è stato abbastanza sostenuto...


PS: se anche i primi si vogliono far fotografare o rallentano o li immortalo da fermi!!

la schiena di Bianco