Eccoci a raccontare del week end trascorso a Roma; l'occasione era la partecipazione alla prima GF ciclistica della Capitale, ma ciò ha offerto a chi ha partecipato insieme alle famiglie, l'opportunità di trascorrere in ottima compagnia questi due giorni.
Aderiscono all'iniziativa Piero, Massimo, Gardo ed io; visto che i primi tre sono tutti proprietari di camper, decido di non fare l'associale e mi doto di un mezzo adeguato.
Raggiungiamo Roma venerdì sera, partendo alla spicciolata; prima Piero, poi Massimo ed infine io e Gardo.
Sistemato il mezzo nella piazzola dell'area attrezzata che avevamo scelto, oltre a salutarci, non resta molto tempo per fare di più che andare a nanna.
Sabato mattina, visto che le previsioni sono abbastanza allarmanti, ci armiamo di ombrelli e mantelle antipioggia e ci dirigiamo verso il centro di Roma, per ammirarne le antiche bellezze; avevamo preventivamente deciso di adottare il bus scoperto per condensare in poco tempo la visione dei luoghi di maggior interesse, sperando che la pioggia ci potesse graziare.
Arrivati alla stazione Termini, dopo una estenuante trattativa con un "promoter", optiamo per la soluzione che ci sembra la migliore per noi; alle 11:30 siamo sul bus, qualcuno riesce a trovare posto sopra, altri devono rimediare nella zona coperta; dopo la fermata del Colosseo però, qualche turista scende ed ecco che troviamo posto tutti al piano superiore.
Ammiriamo le bellezze che via via ci scorrono davanti agli occhi fino a quando decidiamo, dopo un'ora, di scendere alla fermata di Piazza di Spagna; come sempre, un sacco di turisti nonostante il cielo iniziasse a farsi minaccioso.
Da li raggiungiamo la Fontana di Trevi, ma nel frattempo la pioggia aveva fatto la sua comparsa; bardati alla meno peggio, conteniamo i danni e, camminando, raggiungiamo nuovamente la stazione Termini, dove fortunatamente la pioggia ci da una tregua.
Riprendiamo di nuovo il bus scoperto per avvicinarci alle Terme di Caracalla, zona adibita al ritiro dei pacchi gara; espletate le pratiche di rito, raggiungiamo la stazione metro più vicina per l'inizio del ritorno alla base.
Preparazione delle bici, sistemazione delle divise (abbiamo ricevuto tutti una maglia che l'organizzazione ci prega di portare il giorno della gara) ed infine, cena adeguata allo sforzo del giorno dopo (per quel che mi riguarda, due etti di gramigna alla salsiccia....).
Domenica sveglia alle 7:00, il rito della vestizione, colazione e 40 minuti dopo, eccoci pronti per raggiungere la partenza, che dista 6 chilometri dalla nostra base.
Arriviamo in griglia alle 8:00; attendiamo pazientemente le 9:00, ora in cui prenderà il via questa prima edizione della GF Roma; si scambiano quattro chiacchiere con qualche romano, che ci spiega un po' i trucchi per arrivare sani e salvi alla fine ed i tempo intanto passa.
Tra di noi ci confermiamo le nostre intenzioni di fare il percorso corto (95 km), anche se Gardo nutre da tempo l'idea di tagliare il tracciato e far ritorno a Roma senza completare il giro.
Finalmente ci viene dato il via; tra lo sparo dello starter ed il nostro primo passo, trascorrono 5 minuti, ma siamo più di 5000 e ci può stare.
Ci fanno percorrere ad andatura controllata le vie che ci portano a toccare il Circo Massimo, l'Altare della Patria, il Colosseo ed i Fori Imperiali ma poi, stranamente, ci riportano dove eravamo partiti, percorrendo le griglie in senso opposto.
Da qui subito si è capito che eravamo in troppi per le vie di Roma; infatti, al primo incrocio, all'imbocco dell'Appia antica, eccoci fermi ad un semaforo; l'Appia era completamente piena e noi non avremmo trovato spazio per infilarci senza invadere l'incrocio.
Ecco che allora i vigili decidono di fare passare le auto che attendevano già da un po'; purtroppo, il problema della convivenza tra i granfondisti e gli automobilisti, sarà una delle note dolenti di questa organizzazione.
Imbocchiamo l'Appia antica, un budello stretto con il fondo in sanpietrini; ringraziamo il cielo per non aver fatto piovere, altrimenti i sanpietrini bagnati avrebbero provocato una strage...
Arriviamo finalmente su asfalto ed ecco che la situazione si normalizza; percorriamo le strade che ci porteranno, in leggera salita, prima a Frascati, poi a Monte Porzio Catone ed infine a Montecompatri, dove i geniacci dell'organizzazione sistemano il primo ristoro in una strettoia, in centro del paese, con le ovvie conseguenze che questa sciagurata scelta può provocare.
Mi fermo per uno spuntino e riparto, il tutto con una certa difficoltà; dopo una breve discesa (leggermente bagnata e piena di ricci di castagne), eccoci pronti per la seconda salita, quella di Rocca Priora.
Salita di 5 chilometri con almeno 4 di essi al di sopra del 10%; si arranca con l'ultimo rapporto disponibile, qualcuno scende dalla bici e va su a piedi.
Io trovo il mio ritmo (8 km/h) e finalmente raggiungo la vetta; da li la discesa che tutti avevano annunciato pericolosa (il romano alla partenza ci dice: "li mortacci, ce trovi certe tane...") ma, in realtà, era stata appena asfaltata ed è risultata perfetta.
Raggiunta la pianura ecco che si iniziano a vedere le auto incolonnate; tanti prima di me erano i ciclisti passati ma qualcuno c'era ancora anche dietro ed allora è facile credere che questi poveri automobilisti si saranno fatti almeno 30 minuti fermi ad aspettare un branco di pecoroni in bici.
Molti di loro, spazientiti, si sono attaccati al clacson; qualcuno ci ha anche riempiti di improperi non riportabili ma i loro strali dovevano lanciarli alla pessima organizzazione, non a noi poveri ciclisti.
Continuo percorrendo un lungo falsopiano in salita, dove ho fortunatamente trovato un gruppo che mi permetteva di andare al 99% delle mie possibilità.
Arriviamo al secondo ristoro ed è anche peggio del primo; buttato in un tratto dove il traffico veicolare era intenso, in prossimità di un incrocio ed i gazebo erano a filo con il margine della strada; provate ad immaginare cosa non era quell'ammasso di ciclisti, bici e auto... ma quelli che hanno deciso di posizionare il ristoro in quel punto, hanno mai visto i ristori di altre gare?
Senza scomodare la MDD, basta dare un occhiata a come fanno quelli del Circuito Romagnolo; trovano uno spiazzo lontano dal manto stradale e li si mettono.
Chi si ferma non intralcia gli altri ciclisti che vogliono proseguire e non si intralcia il traffico veicolare!
Vabbè ormai è andata; riparto e ora mi accorgo che il traffico nel tuo senso di marcia è particolarmente intenso, peggio di quando esci alla domenica per conto tuo.
Spesso ti tocca frenare per non tamponare l'auto davanti a te ma che non intende lasciarti passare; le strade adesso sono dei lunghi drittoni in discesa, che ti permettono di superare i 70 km/h.
Ti butti pregando che tutti quelli presenti sulla strada facciano le cose come si deve....
Troviamo ancora parecchie auto ferme sia in un senso che nell'altro; i nomi che prendiamo lo sappiamo solo noi, i clacson a tutta, sembra un mega matrimonio...
Finita la discesa arriviamo nei pressi di Ciampino; qui la strada diventa un mangiaebevi che mette a dura prova le mie gambe che, a questo punto della stagione, non sono allenate a questi sforzi, soprattutto dopo un'ottantina di chilometri.
Arriviamo a congiungerci nuovamente con il tratto percorso all'inizio, compreso l'Appia antica con i sanpietrini (ancora asciutti, fortunatamente); al ritorno la velocità è decisamente più alta e l'effetto vibrante è intensissimo e ti viene da chiederti come possano fare quelli che fanno la Parigi-Roubaix a fare quasi 200 chilometri con quel fondo...
A tre chilometri dall'arrivo, sento una voce che mi chiama; mi giro e vedo Massimo che, partito con l'idea di stare quanto più possibile vicino a Piero, si vede costretto a rinunciare a causa di una foratura particolarmente ostica da sistemare.
Chiacchieriamo un po' e, in vista dell'ultimo chilometro, Massimo decide di dare una svaporata per raggiungere il traguardo quanto prima; arriveremo distanziati di 20 secondi, anche se il Real time, mi da in vantaggio su di lui di quasi 5 minuti.... miracoli dell'informatica? ;-)
Piero invece era già arrivato da 50 minuti, confermandosi in splendida forma (ma a stagione praticamente finita...); Gardo, come preannunciato, a Frascati ha tagliato ed è ritornato verso Roma, facendosi comunque una cinquantina di chilometri.
Sentito al telefono, ci informa di essere ai camper e di aver già fatto la doccia; con Piero invece non possiamo comunicare perché la nostra "punta di diamante" ritiene superfluo portarsi dietro 100 grammi ad appesantire il suo corredo.
Sfruttiamo il pasta party, pur non apprezzando il fatto che la pasta fosse quasi fredda e ci accingiamo ad imboccare al via del ritorno; dopo poche centinaia di metri, ecco che magicamente ci raggiunge Piero ed insieme torniamo alla base.
Lui felice per l'ottima prestazione e per aver percorso gli ultimi metri insieme al campione paraolimpico Alex Zanardi; io felice per aver portato a casa la pellaccia, viste le premesse circa il fondo stradale ed il traffico trovato.
Massimo un po' abbacchiato per aver dovuto rinunciare ad ottenere un risultato che era alla sua portata, a causa di una foratura.
Raggiungiamo i camper ma il resto delle nostre famiglie è ancora in centro a bearsi delle bellezze di Roma; noi "ciclisti" ci sistemiamo, prepariamo i mezzi per la partenza e, non appena rientrano mogli e figli, ecco che via via partiamo.
Io per primo, per raggiungere prima casa e sistemare il camper per la riconsegna al noleggiatore; salutiamo gli altri e ci avviamo.
Dopo una sveglia alle 6:50, quasi 100 chilometri di gara, ora mi tocca il pezzo più duro: 5 ore di guida con sto palazzo ambulante da governare.... sono stato messo a dura prova me ce l'ho fatta.
Stasera posterò qualche foto, intanto inserisco le nostre prestazioni individuali ricavate dalla classifica scaricata da SDAM:
Gardo è in classifica ma sotto esame della commissione disciplinare....;-) da notare che, nonostante abbia fatto la metà dei chilometri, è riuscito a giungere all'arrivo con un ritardo di 16 minuti rispetto al vincitore della gara....
Il mio commento finale è: pessima organizzazione gara, io non ci torno di certo; ad una prima edizione non prendi 5500 iscritti senza sapere che impatto possono avere con il traffico di Roma!
Ne fai 2000 e poi prendi le misure; se ti viene bene, l'anno dopo porti il numero a 3000 e così via.
Dilettanti!
E pensare che ci ha messo la faccia anche la Campagnolo....
Il weekend in generale è stato invece molto piacevole, trascorso in compagnia delle varie famiglie e avvolti dall'atmosfera che Roma, nonostante tutto, può regalarti.
Alla prossima e buona strada a tutti.
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