martedì 22 giugno 2010

FINALMENTE LA GRIGLIATA

Finalmente ci siamo, è arrivato il momento della grigliata con discesa in notturna dai prati di Mugnano.
Ritrovo mercoledì 30 giugno alle 17,30 alla Coop di Sasso, muniti di zaino e buon vino( chi ne ha).
Dopo la spesa divisione del carico e partenza per la commenda dove cucineremo il tutto.
A fine serata, dopo aver mangiato e soprattutto bevuto, partenza per la discesa in notturna con destinazione Barachina dei gelati.
Consigliato un impianto luci anche piccolo.
L'invito è valido per tutti i nostri amici, quindi spargete la voce e dateci conferma della vostra presenza contattando Vito o Bianco.
Vi aspettiamo numerosi.

domenica 20 giugno 2010

continua.....sabato 12 giugno

............ "incima" alla commenda abbiamo conosciuto due ragazzi modenesi che hanno deciso di aggregarsi e abbiamo proseguito assieme , in fondo a via delle orchidee Vito logorato dal caldo decide invece di lasciarci portandosi verso casa, noi dopo una piccola sosta ripartiamo in salita per monte dei frati (una salita giudicata dura che invece nei giorni di afa regala un ombra rinfrescante)conquistata la vetta ci fermiamo ad ammirare uno dei panorami più spettacolari del circondario anche perchè il fisico non permetteva altri sforzi . Rifocillati ripartiamo e imbocchiamo immediatamente un sentiero nuovo che neanche Gardo conosceva, molto bello in un bosco in ombra e con l'uscita su uno sterrato con una fontana geeelllataaa (non sò se era buona o piscionedivacca )a ME MI è sembrata squisita ,ne ho bevuto due boracce ,miverràlacagarella, proseguiamo per monte Adone che superiamo senza problemi, proseguiamo in direzione Vado in discesa ,in discesa , in discesa , in discesa poi la strada diventa cavedagna , la cavedagna sentiero, il sentiero campo , e adesso dove cavolo andiamo?  Ecco che scopriamo un cigliegio che ben disposto ci chiedeva di alleggerigli i rami e noi ci siamo fatti convincere, abbiamo così deciso di togliergli del peso in esubero, dopo aver cercato il sentiero e aver scartato sia la volontà di Gardo che ci portava giù per una scarpata e la volontà di lorenzopocheparole che ci faceva circumnavigare un campo verso l'ignoto, si decide di risalire , risalire,risalire,risalire e preso il sentiero"giusto" che naturalmente ci fà perdere, di nuovo imbocchiamo una mulattiera, cercando di schivare maleodoranti ricordini, sbuchiamo in una propietà privata dove sorprendiamo una coppia rilassata al sole ,Gardo con nonchalance sfoggia un sorriso di circostanza chiedendo scusa per l'intrusione , la nostra avventura si conclude sulla statale per Monzuno con sorpresa di tutti che pensavamo di essere a Vado ,felici e soddifatti prendiamo la via di casa .....alla prossima
GARDO

mercoledì 16 giugno 2010

mountain bike: un modo di essere

Stasera mi dovrete scusare se approfitto del blog per elucubrazioni personali, ricominciamo: stasera dopo il lavoro, dopo aver fatto 1 ora di fila in posta per pagare i bollettini, aver pagato una rata al dentista dell'apparecchio di mio figlio,  e portato fuori il cane, finalmente ero a casa, mi sono cambiata e fiondata in garage a prendere la mia bici, finalmente era arrivato il MIO momento di libertà: io, la bici e i sentieri di sassi e un po' di buona musica nelle orecchie. Ecco sto per partire quando, come un temporale improvviso, arriva dal lavoro il mio vicino di casa, ciclista da strada incallito Mauro, che appena mi vede, mi dice di aspettare 10 minuti che si va a cambiare e andiamo fuori insieme. Quando arriva capisco subito che c'è qualcosa che non torna: lui troppo magro, ed io sensibilmente robusta, pure la mia bici rispetto alla sua bicicletta striminzita da corsa, tira indietro la pancia.
Il percorso, deciso da Mauro, che deve essere a casa entro le 19 e 30 ( e sono già le 18) è Rioveggio e ritorno. -58km-
Continua a cantilenare, mentre arranco su per la Porrettana con il vento in faccia, che devo rimanergli a ruota, inutili le mie rimostranze, non ce la faccio a tenere una velocita di 25-30 km\h, e non è questione psicologica come sostiene MAuro, il mio è un problema fisico, accidenti!!  non per nulla i miei cari compagni mi chiamano "cinghiale" e non "lepre",  ringrazio ancora una volta Sara per avermi illuminato sul blocco della forcella, ma giuro che in questi primi km se avessi la forza di tenere un badile nella mia mano destra glielo tirerei nella schiena..Arriviamo a SAsso e qui i miei sogni si realizzano, lo riesco a convicere che riuscirà ad essere a casa solo se prosegue a ruota di qualcun altro, che non sono io, così io proseguo direzione Rioveggio, appena ritorna indetro , mi accodo. Pedalo finalmente con il mio ritmo, arrivo fino alla Gardelletta e decido di tornare indietro, mi raggiunge subito il malefico MAuro, il quale sostiene che essendo adesso tutto in discesa, dovrei stargli dietro a 30 km\h... probabilmente si accorge che lo sto mandando elegantemente a f.....ulo, così si decide di partire direzione CAsalecchio per i fatti suoi. Nel rientro, mi sorpassa il Bianco con un gruppo di ciclisti da strada che manco mi riconosce e così tutto nella mia mente diventa limpido e chiaro.
Bicicletta da strada e Mountain bike non sono solo 2 bici meccanicamente diverse, sono, due modi di pensare, due filosofie, due modi di essere antitetici: la mountain è ottimismo e positività,un'apertura al mondo esterno che è visibile a partire dal manubrio che non ha le "orecchie" basse girate su se stessa come quella da corsa, e poi i miei fantastici amici mi hanno insegnato che il primo comandamento del gruppo è: "si parte in 2 e si torna in 2", io stasera sono tornata (felicemente) da sola, in bike ognuno segue il ritmo del proprio cuore, non quello di chi gli sta davanti, i paesaggi che attraverso con i miei compagni sono meravigliosi, non strisce grige di asfalto e poi cosa importante si sta in gruppo e non uno dietro l'altro, c'è la possibilità di 2 chiacchere sempre, con la bici da strada sei sola con la ruota di chi sta davanti come compagna...... e poi diciamoci la verità sono troppo magri.. che tristezza!!
Anche Bianco quando mi è sfrecciato davanti con un gruppo di stradisti, senza manco girarsi per un saluto, mi è sembrato troppo concentrato su se stesso, quasi triste, ben lontano da quel personaggio, gioioso, che regala consigli e sorrisi il sabato. Ma vi immaginate il nostro Lampredotto su una bici da strada.. assolutamente impensabile!
Assolutamente Mountain Bike.
Questi sono pensieri assolutamente personali che derivano da troppi km fatti oggi, troppo in fretta, troppo asfalto e poco verde.. quindi scusatemi.
Simona


martedì 15 giugno 2010

Sabato 12 giugno

All'appuntamento del sabato eravamo io, Gardo, Sara, Leo Stefano e Lorenzo. Già dai primi minuti capiamo che sarà dura qualsiasi percorso faremo, c'è molta afa e in cerca di un po' di ombra decidiamo per il giro di monte Mario, Monte Adone e discesa da Branchicchiolo.



Partiamo in leggero ritardo, perchè come al solito si aspetta Gardo che è perenemente in ritardo, si va alla volta del ristorante Oasi e cominciamo a salire direzione Monte Mario si fa tutto l'asfalto fino al primo crocevia, sotto alberi secolari che fanno un fresco da fare invidia a quelli che non sono con noi e che stanno certamente rosolando al mare, voltiamo e inizia il sentiero sterrato che porta alla Commenda, anche se tutto all'ombra il caldo si fa sentire, passiamo sotto l'arco romano e procediamo spediti verso la vetta.


Arrivati incima alla montagna ci fermiamo per dissetarci un po', io siceramente non vado il caldo mi da' noia, parliamo un po' e cominciamo a mettere le basi per fare la grigliata notturna in bici per il 30/06.


Ripartiamo facendo il sentiero della nostra gara e sbuchiamo in via delle Orchidee, io sono sempre messo peggio sudo e sbuffo. Sbuchiamo sulla strada di Badolo e andiamo a riempire le borracce alla Vecchia osteria di Badolo, la classica fontanina ha sete anche lei e non ci regala neanche un goccio d'acqua.


Ripartiamo e prendiamo la strada sterrata che porta a monte Adone, anche qua per fortuna molti pezzi sono all'ombra. Sbuchiamo nell'abitato e prendiamo la strada direzione Monzuno, fatti circa 2 km. voltiamo per via Branchicchiolo e scendiamo per lo sterrato che ci porta sulla statale vadese, poi tutti un po' stravolti dal clima africano rientriamo verso Sasso.


Gardo e Sara sono in una forma fisica da far paura, il resto arranca come al solito.


-- Vito --