domenica 19 dicembre 2010

sabato 18 -troppo freddo!

Sabato era davvero troppo freddo e così io, ma non sono stata la sola, ho disertato l'appuntamento in piazza, da fonti certe e documentate so però che alcuni temerari si sono trovati.

 Ecco le prove:

La foto è mossa a causa del tremore delle mani!
Il sempre entusiasta Lorenzo, infatti è partito con Andrea e Morris, hanno risalito Monte Mario poi lungo il sentiero fino a via delle Orchidee, ma il freddo era davvero troppo e così, nonostante il sentiero fosse davvero spettacolare coperto dalla neve e gli alberi gelati, si sono dovuti ritirare dopo appena 15 kilometri ridiscendendo dai prati di mugnano.

Hanno rischiato l'assideramento, ma bravissimi .....

domenica 12 dicembre 2010

piccole avventure e disavventure ....

Partiamo da Sasso, dove troviamo Pietro ci aspetta all'ombra della capanna natalizia e quasi non ci accorgiamo di lui tanto è immedesimato nel personaggio del presepe ( a voi decidere quale personaggio).




Siamo in undici, partiamo e ci inerpichiamo per monte Mario, la temeperatura è gradevole e la giornata bellissima, il cielo terso e la luce rende le ombre del bosco nette e definite.


Arriviamo alla Commenda e qui decidiamo di ridiscendere, mentre proseguiamo velocemente Monte Sole si staglia dalla parte opposta e i giochi di luce sulle rocce rendono il paesaggio intorno a noi davvero magico.
Arriviamo all'imbocco di via Branchicciolo dopo aver percorso i km in salita ed in discesa ridendo e rincorrendoci, ma qui tutti ci fermiamo e Diavolo, si raccomanda con tono serio di rimanere tutti compatti e procedere lentamente, ci guardiamo con sguardi interrogativi, ma un cartello (probabilmente scritto col sangue di un malcapitato ciclista) ci chiarisce il perchè di tanta prudenza "ATTENZIONE GREGGE SORVEGLIATO DA CANI MAREMMANI FEROCI, NON CI SI RITIENE RESPONSABILI IN CASO DI ATTACCHI DEI CANI"... ... subito ci stringiamo tra di noi come dei pulcini che seguono la chioccia, in effetti i mostruosi e cattivissimi maremmani non tardano a farsi vedere e noi procediamo uniti, riusciamo a sorpassare dei covoni di fieno e qui Raptor, lancia un urlo, si accorge infatti di aver perso le chiavi della macchina. Accidenti!!

 


Il paesaggio è quasi dolomitico e la luce del tramonto ci regala anche questo sabato scenari conosciuti ma che sempre ci lasciano a bocca aperta

Proseguiamo e arriviamo in via Setta, ma qui Riccardo, alias 29 pollici, si accorge di aver bucato (mi sembra che gli succeda ogni volta che usciamo). procede riparazione: prima prova con la bomboletta, poi si passa alla riparazione con cambio di camera d'aria, ma dopo poche centinaia di metri è di nuovo a terra..-alcuni lo guardano e cominciano a toccarsi e fare gli scongiuri di nascosto- la sfortuna sembra aleggiare oggi sul gruppo.

    
Tra avventure e disavventure arriviamo a casa dopo circa 30 km, e solo quando sono in auto mi accorgo che la macchina di fianco a me è quella di Raptor guidata da Igor, ferocissimo maremmano, che mi guarda e ringhia....


Igor- feroce maremmano- che si allontana con la macchina di Raptor


giovedì 9 dicembre 2010

sabato

Le previsioni per sabato sono buone, quindi ci vediamo in piazza alle 13.30.. facciamo un bel gruppone!!!..



PS: la maga dice chi non viene gli cadrà la catena in salita

martedì 7 dicembre 2010

silenzio

Oggi il mio pensiero va a quei sette ciclisti la cui strada è stata interrotta violentemente.
Quei ragazzi li ricordiamo perchè quei ragazzi siamo noi, tutti i sabati quando usciamo e ridendo e scherzando affrontiamo asfalto e sterrato, felici del senso di libertà che ci regaliamo, quei ragazzi erano come noi siamo tutti i sabati, credo sia giusto semplicemente ricordarli con una preghiera.

domenica 28 novembre 2010

sabato 27/11

A dispetto della giornata di oggi domenica, ieri la giornata era magicamente soleggiata e mite quasi volesse invitarci a fare il nostro giro.

 
Sabato
Domenica

Siamo partiti in otto: Diavolo, Ugo (da adesso ribatezzato Investigatore Gadget), Vito, Paolo, Lorenzo, Andrea, Alessandro, Simona.
Paolo si presenta con occhiali super tecnici con telecamera incorporata... ma funzionano?? mi sa che non lo sapremo mai.
Il percorso lo decide Vito: ahi, ahi.. e così risaliamo per via Ripida, per deviare per Strada Salita Dura e ritrovarci ad affrontare Strappetto, seguito immediatamente da via Strappo che non mi ricordavo, vicolo Ascesa Impossibile.....
  
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Amici che si ritrovano


Scherzi a parte, ma non del tutto, risaliamo fino a Mongardino, dove ridiscendiamo per Calderino, ma, ahimè ci aspetta subito una terribile salita e così ci inerpichiamo per Rasiglio!!!, nonostante la salita riusciamo a rimanere abbastanza compatti, grazie soprattutto a Andrea e Paolo che fanno la spola per mantenere il gruppo unito... grazie ragazzi!!
Sul punto più alto,dopo l'azienda agricola Ca' di Cò, troviamo qualche spruzzo di neve che sembra anticipare la neve di oggi.

Proseguiamo fino a Medelana, sorpassiamo il castello e proseguiamo fino a via Lagune, dove salutiamo Paolo e Andrea che ci lasciano e cominciamo a ridiscendere sulla destra per un sentiero molto insidioso e pieno di sassi nascosti dalle foglie (lo stesso che abbiamo percorso in salita qualche settimana fa con i due ragazzi armati di casse ed Elvis Presley), arriviamo in via Scalocchia per sbucare sulla Porrettana, destinazione Sasso dove arriviamo dopo aver macinato circa 32 Km, in gran parte di salita.
Giro davvero bellissimo, tanto asfalto, ma le condizioni dei giorni precedenti ci hanno fatto desistere dall'affrontare sterrato; questa volta ho mandato a quel paese Vito, quando dopo l'ennesima salita superato Rasiglio  mi aveva assicurato che era l'ultima, ed invece me ne è apparsa un'altra, al mio sguardo furioso ed interrogativo ha sostenuto, come sempre e candido, che quella proprio non se la ricordava!!.

lunedì 22 novembre 2010

Non ci ferma nessuno.....

Ed eccoci a raccontare l'uscita di sabato, anche se sono stato anticipato e avete già visto il resoconto di domenica.
Alle 13,30 con un cielo che non promette niente di buono siamo in 7, Io (Bianco), Pietro, Massimo, Stefano, Alessandro, Raptor che ha sconfitto il mal di gola ingoiando un litro di aceto, ed il nostro vecchio amico Andrea Milani che da quando ha saputo che ci si trova non perde un'uscita.
Purtroppo manca la nostra fotoreporter, quindi il servizio andrà in onda senza il supporto delle immagini.
Come dicevo ci si trova alle 13,30 e subito comincia a piovere, tanto per mettere subito in chiaro che tipo di giornata sarà.
Si parte direzione Casalecchio facendo tutte le strade meno trafficate che ci siano, poi saliamo in direzione Monte Capra da via Marescalchi.
Qui l'uomo di ferro(Pietro) trova pane per i suoi denti (Andrea) e deve sudare come non faceva da anni per scollinare per primo.
A questo punto la pioggia si fa più intensa, quindi la programmata discesa verso i Gessi viene modificata in una salita verso Mongardino, in modo da cominciare ad avvicinarsi a casa.
Arrivati all'incrocio con via Munarino scendiamo verso Borgonuovo passando accanto a splendide case coloniche restaurate talmente bene da farci rimanere a bocca aperta.
All'arrivo a Borgonuovo il gruppo si divide, Bianco va dritto a casa a spararsi l'aerosol per tentare di rimettersi dall'influenza, Raptor prosegue verso Zola dove ha parcheggiato la macchina( perchè poi la parcheggia sempre lì? Avrà qualche fornitore in zona?) e gli altri si dirigono verso Sasso per una doccia calda
A raccontarlo sembra un giretto, però alla fine sono più di 35 km, anche se quasi tutti in asfalto.
Come sempre ottima compagnia, chiacchiere a iosa e qualche scherno verso chi non ha avuto ......... per uscire nonostante il meteo dubbio.
Vi siete persi una gran bella pedalata.
Vi aspettiamo sabato prossimo..

domenica 21 novembre 2010

I nostri eroi sul Pordoi

.. e mentre alcuni si sono ritrovati in piazza sabato sotto la pioggia,  Vito, Massimo e Simona sono partiti e domenica hanno percorso Canazei-Passo Pordoi (1456 mt- 2242).... ehh già avete capito proprio bene.
Tutti e tre allineati senza mai distaccarsi neanche di un metro sono partiti da Canazei, erano in un gruppo di circa altri 20 temerari, ma i valorosi della MTB La Rupe hanno mantenuto la prima fila.
Le parole sono state poche ed il sudore tanto, sempre più spesso ci siamo trovati a pedalare in piedi, sono stati pochi i minuti di riposo sulla sella.. il ritmo mantenuto è stato quasi sempre costante e la salita si è andata spiegando a volte velocemente altre lentissimamente e gli istanti passavano cadenziati dal ritmo della nostra pedalata....

Ma la soddisfazione quando siamo arrivati in cima ci ha ripagato di tutta la fatica di questa domenica, soddisfazione che è esplosa in un applauso comune e liberatorio.
 Ad aspettarci all'arrivo c'era il nostro amico e supporter Gardo che con il sorrriso di sempre ci ha fatto sentire a casa, a Sasso........

i nostri ragazzi sempre con il sorriso!
 

Alcune foto... assolutamente originali







Beh, in effetti, non è che fossimo molto lontani, abbiamo fatto una "seduta" di spinning nella palestra Asterix rivolta ai ciclisti durante la quale hanno proiettato appunto la tappa del Giro d?Italia ed in particolare proprio il tratto Canazei - Pordoi... ebbene si mi avete scoperto... però almeno per una volta ero tra i primi! evviva, non sono caduta e non ero ultima come sempre..



Certo non c'era il silenzio  del bosco, mancava soprattutto l'ossigeno e il fresco della salita e il freddo in discesa, le scarpe non si sono infangate e non c'è stato bisogno ne' di gambali ne' di manicotti (anche se ci fosse stato RAptor forse li avrebbe presi), preferisco comunque indubbiamente pedalare sulla mia mtb pur arrivando sempre ultima e sporca di fango, però pioveva e comunque ho pedalato con i miei amici e quindi benissimo...... che dite adesso posso dire di avere fatto il Pordoi??
Simo

ecco svelato il mistero.. però la fatica c'è stata comunque


sabato 13 novembre 2010

13 novembre


  • Pietro, Ugo, Stefano, Raptor, Alessandro, Sara, Simona, Andrea
  • Monte Mario, I leoni "da sopra e da sotto" come dice Pietro
  • Un sentiero con un tappeto di foglie
  • i colori
  • gli amici, le risate
  • la salita, la fatica
  • 28 km di salita e discesa

.....alla vostra immaginazione l'onore di creare la storia del giro di questo sabato....

domenica 7 novembre 2010

sabato 11 novembre

 
          
"il bosco ci incornicia e diventiamo personaggi di questo quadro"

Ci troviamo per la seconda volta tra i banchi  della tartufesta, siamo parecchi anche oggi, alle 13.30 partiamo.
Risaliamo per Monte Mario, arriviamo fino alla Commenda e da qui proseguiamo verso Monte Adone, più o meno è lo stesso giro che abbiamo fatto sabato scorso, ma il paesaggio del bosco e di Monte Adone è impagabile e mai uguale alla volta precedente.



Sara delizia tutti con una mise sempre energicamente sexy... uauhhhh

Ci fermiamo ad una fontanina che conosce Daniele per riempire le borracce  e che sicuramente senza di lui  mai riuscirei a ritrovare; ho finito l'acqua e Massimo dopo un tiro mancino di qualche settimana fa piuttosto che darmi un goccio ci innaffierebbe i pungitopo, inutile continuare a spiegargli che è stato un fraintendimento...
Arriviamo fino alla riserva dei leoni e da qui decidiamo di ripiegare per Badolo, poichè anche se abbiamo anticipato la partenza sta cominciando a far buio presto, iniziamo a  ridiscendere, alcuni per Fosso Raibano, partono molto convinti, altri per l'asfalto, questi scendono velocemente al grido di Stefano "Stasera polenta!!!!!".
Facciamo una piccola sosta che ci permette di salutare il Lampredotto, da un po' di tempo sparito dal gruppo del sabato. Simo e Stefano ogni tanto sentono così tanto la mancanza di Raptor che in suo onore strillano imitando versi di animali usciti da un libro di fantasia in ricordo dell'amico oggi assente.
Tra le chiacchiere più diverse che si snocciolano lungo il percorso, parte la proposta del ritrovo di un giorno durante la settimana per fare un po' di sport al chiuso (palestra), alcuni, giurano e spergiurano che verranno solo se dopo si andrà tutti insieme a mangiare una pizza innaffiata di una birra fresca - questi sì che sono veri sportivi!!-
 I due gruppi si riuniscono alla fontanina, i prodi che arrivano da Fosso Raibano portano non solo sul volto, ma anche sulle divise portano il segno della  la fatica ed il fango a dimostrazione di quanto insidioso sia stato quel sentiero (ma Gardo ha insistito tanto!)
Si arriva a SAsso alle 16 e30 circa dopo 20 km di sentieri e dislivello 500 mt.


lunedì 1 novembre 2010

sabato 1 novembre

Ritrovo in piazza tra i banchi della Tartufesta, alle due puntuali come sempre partiamo, il percorso lo decide Vito.
Percorriamo il tracciato della gara, quindi risaliamo Monte Mario fino alla Commenda e poi ci dirigiamo verso Brento, arriviamo dopo salite e discese rese infide da fango molto scivoloso,  via delle Orchidee fino alla Riserva faunistica di Monte Adone per ridiscendere da via Branchicciolo, via Setta e poi a casa.
La salita si fa sentire ed il colorito rosso acceso della faccia della Simo è come un segnale luminoso.

Il paesaggio che attraversiamo ormai dipinto dei colori dell'autunno ci fa da cornice anche questo sabato.

Totale 30 km, peccato che ci siamo stati alcuni intoppi, primo tra tutti la rottura del cambio a Matteo che lo ha costretto ad essere spinto da Bianco, l'instancabile Pietro e Raptor fino a casa.


 "Da soli si cammina veloci,
ma insieme si va lontano..."

Guardandoli da dietro mentre accompagnano con le mani giunte tra scherzi e risa Matte a casa, non posso fare a meno di pensare a quanto lo sport ci tenga uniti, ci faccia sentire vicini e mai soli, certi dell'aiuto di ognuno di noi, sembrerò retorica e banale, ma grazie ragazzi per ricordarmi ogni sabato quanto siano preziose queste ore passate a pedalare con voi, perchè non è solo fatica e buon umore, ma sono sensazioni vere e forti che ogni volte  ci regaliamo con la semplicità e sincerità del più piccolo gesto.... stasera sono un po' pesante, mi scuserete...

domenica 24 ottobre 2010

23 ottobre


In Piazza siamo davvero parecchi, io ne conto 14, oltre agli "anziani" ricompaiono Alessandro che finalmente ha raccolto tutte le amanite muscarie che ha trovato scambiandole per porcini, Matteo, Daniele Diavolino e finalmente torna Gardo, con un sorriso smagliante da sposo novello ed ancora il riso nei foltissimi capelli... a proposito di folti capelli, ci sono due novizi, (di cui mea culpa non so il nome) ma che si presentano ai nostri occhi come very underground, grunge, hip hop, down hill e chi più ne ha ... a dire la verità ad una prima occhiata mettono un po' timore, ma poi chicchierando socializziamo in fretta.
Saliamo per la Porrettana, poi Jano e (ahimè) Rio Maggiore, saliamo fino a Medelana, sarà il crem caramel da 12 uova ma mi sento quasi doppata e riesco a fare un pezzetto di salita con Raptor ululando alla luna.
Oggi siamo tutti abbastanza in forma ed il gruppo non subisce soste troppo prolungate, nonostante ciò Bianco anche oggi si lamenta che siamo troppo lenti.
 Arrivati a Medelana lasciamo la strada asfaltata per seguire il sentiero CAI 120. Si scende fino ad immettersi in via Sant'Anna e, girando a sx, la si percorre tutta fino in fondo . Qui si trova un cancello con una sbarra a fianco, superarla e continuare per il sentiero CAI 120 in ripida salita che, dopo 1 km., immette in via Rasiglio.

Con nostra grande sorpresa, dopo che Daniele e Matteo ci hanno mostrato la fluidità e padronanza, eleganza ecc. di movimenti che hanno in qualsiasi discesa e che ci strega ammaliandoci, sentiamo una musica che si avvicina: sono i nostri due nuovi amici che hanno acceso un mp3 collegato alle casse legate sullo zaino di uno dei due, che danno il tempo alla discesa al ritmo del grande Elvis .. mah.
Arriviamo a Calderino, dove ci aspetta la gara mongola che affrontiamo con grande competitività (ormai è chiaro che Diavolino viene con noi solo per parteciparvi), tanto che c'è sempre qualcuno che cerca di barare (vero Gardo??), e risaliamo per Mongardino.
Pausa su al bar della Grotta dove Stefano ha bucato - c'è chi dice da fermo,- e ripartiamo direzione Sasso.

domenica 17 ottobre 2010

16 ottobre: Giro fuori Porta: Pracchia

Sabato dopo le ultime remore e i dubbi dettati dal tempo incerto partiamo direzione Pracchia (PT). Prendiamo il treno, chi sale a Bologna, chi a Borgonuovo, chi a Sasso .... fino a Pioppe. Il gruppo è formato da otto grandi del gruppo: Bianco, Raptor, Vito, Stefano, Simona Sara Ugo e la nostra guida il mitico Diavolo. Il percorso si dipana tra le gole dell'appennino in allegria con battute e risate, lasciamo la nebbia e le nuvole a valle ed arrivati a Pracchia ci aspetta il sole, la temperatura è freddina, ma siamo tutti adeguatamente equipaggati. 
Dopo aver cambiato treno a Porretta (Vito rischia di ripartire direzione Bologna per aver sbagliato binario) scendiamo a Pracchia  alle 9.46 - Dal parcheggio (m 617) della stazione ferroviaria Diavolo Pietro ci guida verso la strada asfaltata in direzione del centro di Pracchia, dopo un centinaio di metri si piega a destra, superando il sottopassaggio ferroviario, si costeggiano gli stabilimenti dell’Acqua Silva e si comincia a salire alle sorgenti dell’Orticaia, dapprima su strada asfaltata e quindi sterrata per circa 6 chilometri con una pendenza media di circa il 7%.
Dopo poche decine di metri incontriamo una frana che ci costringe a scendere dalla sella e fare un crinale a piedi, ma poi risaliamo e da li il percorso sarà belissimo. Imbocchiamo il sentiero 167,(Poggione-Badia Taona – Poggio Scalocchio – Montecuccoli - Badi- Castel di Casio-Riola), prima pausa verso le 11 in un bar che incontriamo -"L'Antica Locanda" a Passo della Collina a mt.932- dove il signore baffuto oltre ai caffè ci offre uno splendido, meraviglioso, delizioso castagnaccio appena sfornato che si scioglie in bocca e subito capiamo che la giornata è nata sotto i migliori auspici.

Proseguiamo attraversando boschi di larici, di abeti fitti e bui e castagneti.
 
La salita non è mai "sgarbata" ma ci accompagna dolcemente fino al punto più alto dei monti che stiamo attraversando (1230 mt circa).
L'autunno con il suo silenzio ed i suoi colori ci regala magnifici immagini.
 
Pedala, Pedala,per una mulattiera sterrata, in salita ci svestiamo e in discesa ci si riveste rapidamente- Le girls in versione sexy-biker-

Arriviamo al paesino di Torri verso le 13. Torri è un piccolo gruppo di case in pietra arroccate e strette in una valle che ci accoglie con il proumo della legna che arde nei camini, ma purtroppo non c'è alcun punto di ristoro e gli abitanti davvero gentili ci indicano di scendere a valle circa 5-6 km verso Lentula dove forse troveremo qualcosa. Così facciamo scendiamo ma non andiamo verso Lentula, ci allontanemmo dalla nostra meta e minacciose nuvole nere si stanno avvicinando in maniera preoccupante. Superiamo Badi, Castel dell'Alpi e arriviamo al Bacino di Suviana, qui speranzosi ci fermiamo in una trattoria, a sono già le 14 e non hanno nulla da darci, così ci sediamo ai tavolini all'aperto e mangiamo le vivande che ciascuno di noi ha portato. Un po' rinfrancati ripartiamo direzione Riola dove arriviamo in tempo per prendere il treno delle 15 e 30 circa. Percorsi circa 60 km.
Giro belissimo siamo riusciti affrontarlo tutti insieme, uniti, impegnati a salire, scendere ridere e parlare come solo amici nuovi che sembrano compagni di vecchia data riescono a fare... sarà la magia della bici che il sabato ci trasforma tutti .... Si parla già di prossime spedizioni in primavera: Asiago, il Garda e chi più ne metta.... ormai non ci ferma più nessuno.... forse.
 

lunedì 4 ottobre 2010

Sabato 2 ottobre: che gara!!


Sabato si parte alla solita ora, il gruppo si è finalmente ricostituito, siamo in 11. Risaliamo la Porrettana fino a Iano e saliamo, saliamo, saliamo, saliamo .. e qui comincia a dipanarsi una salita che, a mio parere sembra non avere fine, per la prima volta ho scoperto che è possibile fare più salita che discesa. Finalmente è tornato Raptor che ci delizia con i suoi richiami... la fauna del bosco era preoccupata della sua assenza.
Saliamo fino a Medelana (circa 600 m.s.l.), ma qui in vetta solo 8 arrivano, infatti Stefano che ha avuto la pessima idea di rovinare un'amicizia vecchia di anni ha portato il suo amico Gianni, che all'ennesima salita decide di ritirarsi e Riccardo ad un certo punto sparisce, manca all'appello, contattato dice che ha forato, o ha ceduto la catena, o è successo qualcosa alla corona... boh??
All'ennesimo "strappettino"  alcuni di noi si stanno "raptorizzando" e così gli strilli e gli ululati si moltiplicano, anche alcuni di noi insospettabili fanno sentire il loro lato animale.
I pareri sul percorso sono contrastanti secondo alcuni è più leggero del penultimo (quello di Branchicciolo per intendersi) per Simona è uno dei più pesi mai fatti e preoccupata non sa se le gambe ce la faranno a riportarla a casa.

Discendiamo da MEdelana per sentieri nei boschi ed arriviamo in prossimità di Calderino, qui una leggerissima discesa asfaltata convince il serissimo Bianco a lanciare la GARA MONGOLA (si mette il rampichino, vietato pedalare e frenare), davvero divertente, forse ho trovato la mia specialità, anche le lumache ne approfittano ed una sale in sella per un passaggio, pure Daniele -Diavolino- partecipa e da adesso è sotto ricatto, abbiamo le sue foto e siamo disposti a pubblicarle!!

risaliamo per Mongardino e discendiamo poi verso Sasso, tutti a casa per un totale di circa 33 km di tanta salita e poca discesa.

sabato 25 settembre 2010

ma dove sono i prodi?

Oggi ritrovo in piazza alle 14.00.... aspetta, aspetta, eravamo in due io (Simo) e Massimo, e gli altri?? chi aveva un impegno, chi un altro, chi una distorsione, chi una gara domani ed oggi faceva pilates e auto-concentrazione.
Comunque, io e Massi partiamo, ed intanto il cielo comincia a riempirsi di nuvoloni neri e le prime gocce a bagnarci le braccia. Propongo di fare il percorso della gara di domenica, e Massi, che è un galantuomo mi accontenta. Pedaliamo lenti, ma costanti ed il tempo ed il sentiero si snoda sotto le nostre ruote tra chiacchiere e risate.  Come sempre Monte MArio è un amico fedele e fidato, anche con la pioggia il terreno è più che ottimo, non ci infanghiamo troppo, almeno non si crea quella simpatica strisciata di fango che di solito parte dal sedere per arrivare al casco, così da farci sembrare strane puzzole.

Facciamo il percorso fino ai prati di Mugnano, scendiamo per "lo scaletto", guardiamo l'orologio e vediamo che è ancora presto così risaliamo per gli orti per poi discendere ancora. Il bosco ci ha mostrato i primi colori dell'autunno, i primi ricci delle castagne, i primi ciclamini ed io che per la prima volta quest'anno ho avuto freddo... mi sa che dobbiamo inziare a prendere fuori dalla naftalina le divise pesanti.
Bel giro Grazie Massi