sabato 15 gennaio 2011

Sabato 15

Questo sabato cambio di programma, ..ehh siamo imprevedibili..., così ci siamo trovati al mattino in piazza; presenti all'appello Paolo, Bianco, Tabarons, Raptor, Stefano e Simo. In piazza si è verificata una scena commovente : sono venuti a salutarci, Pietro (in borghese ed un po'sbucciato perchè  è caduto da un caco che stava potando, ha detto che è stato fortunatissimo.. ahh beh!) ed UgoGadget anche lui non in versione ciclistica, ci hanno salutato affettuosamente, mancava loro il fazzoletto da sventolare, la lacrimuccia ed il quadretto sarebbe stato completo, fatto sta che siamo partiti con le feste e i saluti che sembrava stessimo partendo per una crociera a bordo del Titanic.

E così al grido di Paolo "forza che alle 10 e trenta devo essere a casa!" siamo scheggiati in direzione Monte Mario

 

 


 

Si ringrazia per le splendide foto Paolo che da oggi è nominato fotoreporter del gruppo.

Allora il giro è stato (me lo sono fatto ripetere da Bianco-Jedi, ma so già che mi dimenticherò qualche pezzo): Monte Mario bassa, cioè invece di svoltare a destra verso l'arco, abbiamo proseguito per un breve tratto di asfalto che ben presto si è trasformato in un sentiero irto e reso più infido dalle foglie e dalle radici che mettevano in difficoltà l'equilibrio di alcuni (della sottoscritta).
Abbiamo proseguito fino al "Cinghiale" e siamo risaliti per Monte Mario, senza arrivare alla Commenda, abbiamo infatti svoltato direzione Brento per inforcare via delle Orchidee, BAttedizzo fino alla sella e poi ridiscendere per il fedele M.Mario.
Il giro non è stato lunghissimo a causa di appuntamenti di alcuni di noi, che ringrazio in prima persona perchè arrivati a Sasso almeno io ero un po' provata.

ODE A RAPTOR: Raptor, essere mitologico, nato dalla fantasia di un bambino, che parla correttamente la lingua degli animali del bosco (è con quella degli umani che ha qualche problema) è unico per la sua purezza di cuore e il suo candore. Un esempio per chi non lo conoscesse: per l'ennesima volta anche oggi lo lasciamo andare avanti per una salita per poi richiamarlo indietro dicendogli che non è quella la strada, appena ci raggiunge, ripartiamo nella direzione che aveva preso lui, ma non si arrabbia, sbuffa un po', ride, canta, lancia un richiamo che solo il bosco comprende, particolare amico di una strana specie in via di estinzione.

Totale circa 23 km di salita e  parecchio fango, condito il tutto con la giuste dose di parole, sorrisi e scherzi, e le storie, in fondo sempre quelle, ma che ogni sabato si riascoltano ridendo come se fosse la prima.
A sabato prossimo alla solita ora 13.30.
sono graditi i commenti.

1 commento:

  1. La descrizione di Raptor non poteva essere più azzeccata.
    Come sempre brava Simo per il resoconto.
    Bianco.

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