sabato 4 giugno 2011

4 giugno

Oggi si riuniscono al gruppo i "dispersi"dell'Elba. Partiamo in direzione di Vado Diavolo, TAb, Vito, Stefano, Matteo e Simo, Ugo in borghese e in supertiro cavalcando uno scooterone ci viene a salutare con le lacrime agli occhi.
Da Vado risaliamo per via Creda (primo bello strappettino), Pietro parte in testa e la sua pedalata potente distanzia presto tutto il gruppo, lo seguono a ruota Tab e Stefano, MAtteo ( a riposo) deve sorbirsi la paternale della zia Simo che lo rintrona di parole e raccomandazioni, Matteo non ci può credere, già è dovuto uscire con sto gruppo di pensionati che da un momento all'altro potrebbero tirare fuori le carte ed improvvisare un tressette e come se non bastasse si ritrova pure 'sta zia che è quasi peggio di un genitore, mentre Vito annuisce silenzioso.

Arriviamo su alla Creda e qui al bivio dobbiamo decidere se proseguire a dritto o proseguire lungo il sentiero a sinistra, è questo quello che prendiamo, Pietro è definitivamente scomparso, lui non aspetta, lui non ha dubbi su sentieri, lui non si ferma agli incroci.... noi si! quindi proseguiamo senza di lui.
Arriviamo nelle zone di Cerpiano, Caprara e come sempre ci succede quando pedaliamo il percorso del memoriale, le parole si interrompono guardando le pietre che rimangono a memento delle stragi che si sono qui consumate.
Sempre con un tirammolla che vede battagliero in testa Tab accoppiato con Stefano e a seguire Simo, Vito e Matte, arriviamo a San Martino, dopo una salita su asfalto di tutto rispetto (ennesimo strappettino), ci fermiamo a riempire le borrace presso una bellissima fonte e proseguiamo ricordando e facendo rivivere a chi non c'era la salita sul Volterraio elbano. Il tragitto è quasi tutto pedalabile.



Arrivati in vetta, Stefano lancia il prosieguo del percoso " sasso polenta", con un nome così come si fa a dire di no, e così ci dirigiamo in discesa lungo il bosco, il sentiero è molto bello, peccato che non sia curato e con le piogge dei giorni scorsi a tratti sia difficilmente percorribile. Arriviamo all'altrezza di Pioppe dove il nostro Ste ci lascia per un altro sentiero per arrivare presto a casa.
Io (Simo), Tab, Vito e Matte proseguiamo in discesa fino a che all'improvviso come se avessimo ubbidito ad unico ordine molliamo le bici in un fosso perchè abbiamo visto degli alberi carichi di ciliege,e così incuranti di cartelli minatori mangiamo a sbafo.. tutti tranne Matte.


Arriviamo lungo il fiume verso Marzabotto, dove tra Tab che ha iniziato a schiumare dalla bocca e a perdere i sensi e Vito che comincia a rantolare (le ciliege erano irrorate di veleno) - la Simo non l'ammazzi manco con il bazuka- salutiamo Vito e in tre proseguiamo fino a Sasso, abbiamo schivato il temporale. Bel giro, la velocità è sempre stata abbastanza sostenuta o è stata solo una mia impressione!! Grazie ragazzi!

3 commenti:

  1. Certo che ripensando al giro di oggi, mi sono accorta che almeno a parole ho sapute tenere alto l'onore di RAdio Paolo Mezzini, non sono mai stata zitta, nenache in salita....
    Simo

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  2. Sempre grande, la Simona!
    Bel resoconto.
    A posteriori, analizzando il giro, devo dire che è stato molto bello; sarà perchè la gran parte del percorso non lo avevo mai fatto nella direzione di ieri. Sarà anche perchè attraversare quei luoghi è sempre "speciale", fattostà che mi è proprio piaciuto.
    Per quel che riguarda il temporale, Simona dovrebbe essere riuscita a non prendere nemmeno una goccia ma io e Matteo una "simbolica" irroratina l'abbiamo presa....
    Ciao a tutti.
    Tab.

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  3. sabato prossimo volevo andare in montagna a fare il fedaia chi c'è
    GARDO

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