lunedì 24 maggio 2010

La Rupe all'Elba - 22 e 23 maggio

E finalmemte il giorno arrivò.. il 21 maggio alle 15 circa ci troviamo in piazza a Sasso davanti alla piscina, l'emozione, la felicità di iniziare  due giorni con gli amici in mtb, senza pensieri di lavoro, mogli, mariti, fidanzate ecc.. è palpabile e sembriamo un gruppo di bambini delle elementari prima di partire per la gita scolastica di fine anno.
Partiamo direzione Piombino, e nonostante le proteste di alcuni facciamo la Porrettana - Vito ci convince che così eviteremo una fantomatica fila che pronosticano già da secoli- .
Ci lasciamo convincere, nonostante i timori di mal d'auto di Enrico, che Simona  rifornisce prontamente di Travelgum. Arriviamo a Piombino dove parcheggiamo ed immediatamente, saliamo in bici, casco in testa, zaino in spalla e partiamo dritti sul traghetto.
Qui ne approfittiamo per cercare di carpire qualche informazione sul percorso che la nostra guida - Bianco- ci ha riservato per l'indomani, ma tutto è inutile, Andrea non ci scuce nessuna informazione chiara, se non  seminare il panico  tra alcuni dicendo che sabato intende battere il record di una precedente spedizione elbana di 100 km circa... il terrore comincia a leggersi negli occhi di alcuni e la frenesia in quello di altri, il tutto viene comunque mitigato dallo splendido tramonto ed intanto Portoferraio si avvicina.

 La mattina sveglia, colazione e partiamo, prima sosta per riempire le borracce e poi viaaaa, prima destinazione Monte Orello,  e la salita è davvero magnifica, il mare ci appare dietro le chiome degli alberi di sughero, la temperatura è gradevole ed i fiori ci accompagnano con un profumo che  riempie le narici; i primi sfrecciano in salita , con qualsiasi pendenza e sono sempre loro, Raptor ed il nostro piccolo\grande "Lampredotto"alias Enrico, Bianco, Paolo, Sergio, Alex, Stefano, Vito,  Sara (una vera atleta, un concentrato di coraggio, forza ed energia abilmente miscelati con la giusta dose di femminilità e dolcezza), Matteo e Simona.
La strada è uno sterrato, senza salite eccessive che intervalliamo con sfide ai limiti del possibile,  pause foto e la ormai tipica domanda di Simona: "Qualcuno vuole una barretta" (è ancora un mistero quante barrette abbia portato con sè e soprattutto perchè questa ansia di smerciarle.. che siano scadute??).
Arriviamo a Sant'Ilario, riempiamo le borracce  alla fontana del paese e scendiamo verso Marina di Campo, dove ci fermiamo al solito posto degli anni precedenti per il pranzo, ci accolgono come se ci avessero visto il giorno prima. Pranziamo, un po' di relax e ripartiamo con il sorriso, ... non sappiamo quello che ci aspetta..
Bianco ha previsto per il pomeriggio la salita fino alla sommità di Monte Tambone, il percorso però che intraprendiamo è stato reso davvero difficoltoso dalle piogge e prima ancora daall'inverno trascorso. Così i primi prodi riescono ad arrivare in cima senza quasi mai scendere, altri faranno tutto il tracciato a piedi.. ma il buonumore non li abbandona, chiacchere e lo spettacolo impagabile del panorama ci accompagnano lungo questa salita cha a tratti sembra interminabile. Mentre stiamo salendo, il Lampredotto\Enrico, già arrivato in vetta ci viene incontro in discesa mentre arranchiamo dicendo "Bellissimo, bellissimo", lo rifà, scende per risalire, ci guardiamo attoniti, cercando di spiegare in maniera razionale questo comportamento, che non  abbia digerito??

Quando arriviamo, il paesaggio da una ragione a tutta questa fatica, ci torna il sorriso ed iniziamo la discesa verso Lacona.
Arriviamo in spiaggia, alcuni si fermano al bar a vedere la tappa altri ne approfittano per mettere i piedi a bagno nell'acqua cristallina della baia.

Ripartiamo da Lacona, direzione Porto Ferraio, ci separiamo in due gruppi, il primo risale per un sentiero  fino a tornare alla partenza della mattina, tirano e gareggiano,  il secondo gruppo arrivano all'Hotel attraverso la strada statale. La sera , al ristorante è il momento dei racconti, delle risate e delle battute.

Domenica, il gruppo riparte, destinazione Capoliveri, dopo una breve sosta per un caffè in piazza, ci dirigiamo per il monte Calamita, affrontiamo la salita di Pinocchiello, qui la pendenza mette tutti a dura prova, tutti ma non Sara, che affronta il 26% con il sorriso di sempre. Arrivati inziamo un anello in quota percorrendo la costa dei Gabbiani. che dire spettacolare.
 Torniamo verso Capoliveri, e durante la discesa Vito si lancia in solitario, immediatamente Bianco, Raptor, Lampredotto\Enrico e altri partono all'inseguimento, fanno a tutta velocità diversi km ma nulla, di Vito non c'è traccia... allora inziano a sorgere i primi dubbi.. infatti il furbo si è nascosto dietro una curva lasciando che gli altri inseguissero un'idea.
Svelato l'arcano, risate e piccole fughe ci riportano a Capoliveri in hotel, doccia e di corsa in traghetto direzione Piombino.

E' finita. Questi magnifici giorni, ci rimangono attaccati addosso come il miele, le risate, il sudore delle salite e la polvere delle discese..Grazie a tutti, grazie Elba e all'anno prossimo


5 commenti:

  1. Che invidia ho provato nel leggere il racconto di questa meravigliosa avventura! Mi riprometto di esserci il prossimo anno.
    Bravi!!
    Tab.

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  2. meravigliosa avventura, grazie a voi tutti ragazzi. Simo

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  3. Vacanza STUPENDA !! mi sono divertito tantissimo, paesaggi bellissimi e sentieri favolosi, tanta e vera MTB e divertimento in compagnia, GRAZIE A TUTTI e COMPLIMENTI DAVVERO alla Simona e alla Sara, mi hanno sorpreso !!
    PS il lunedì ero veramente a pezzi...non stavo dritto...maledetta porrettana !!!
    enrico

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  4. Ha anche il coraggio di dire che non stava dritto!!!! Pensa che io sono riuscito a riprendermi solo oggi. CMQ vacanza stupenda con un'ottima compagnia e un panorama fantastico. La prossima miglioreremo anche sul cibo e diventerà perfetta!!!!
    Stefano

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  5. Vacanza bellissima e...indimenticabile la piazza al MATTONE
    !!!!
    Sara

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