lunedì 12 aprile 2010

Un po' di storia...

Bene, bene, cominciamo, ....tranquilli.., non dagli albori, saltiamo alcuni passaggi che magari saranno ripresi nei prossimi post. Avevamo concluso il 2009, (26 dicembre, per l'esattezza) un freddo sabato pomeriggio, in cui avevamo trovato tanto freddo e fango, .

ma come sempre non ci eravamo abbattuti e guardando le colline ci preparavamo ad affontare il nuovo anno con fiducia

E così arriva il 2010, dapprima il sole ci accompagna per le prime uscite, ma ben presto, la neve imbianca le colline, ma noi testardi prendiamo le nostre bici e partiamo.




I prodi in questo bianco sabato 12 febbraio sono, ed è giusto ricordarli se non altro per il coraggio o l'incoscienza, Raptor, Riccardo, Vito, Sergio e Simona
Saliamo per Monte Mario, ma ci accorgiamo ben presto che sarà ben più duro del previsto,  siamo cocciuti, quando il fango misto a neve ci costringe a scendere continuiamo a piedi, dapprima facendo due chiacchere poi, man mano che il tempo passa e la fatica comincia a farsi sentire sempre più silenziosi.
Ci rendiamo conto che riusciremo a pedalare ben poco, ma continuiamo in salita, ognuno inseguendo un pensiero che a volte condivide con gli altri, altre volte lo tiene per se, il paesaggio aiuta....maestoso come mai e di un candore accecante; ci raccontiamo che abbiamo addirittura ripensato ai nostri soldati in Russia, abbiamo menzionato "Centomila gavette di ghiaccio".. certo che eravamo proprio disperati!! Ci accorgiamo che il tempo passa troppo velocemente ed i chilometri che ci separano dall'arrivo sono ancora tanti, troppi, così si decide di accellerare ed appena si raggiunge l'asfalto di correre fino a SAsso, rischiamo che la sera ci colga ancora qui. Finalmente siamo arrivati alla meta, distrutti, stanchi, bagnati fradici e infreddoliti, ma quelle ore insieme, in salita nella neve continuiamo a ricordarle con  anche oggi.


2 commenti:

  1. Davvero valorosi i nostri eroi, anche dal racconto si capisce che deve essere stata una giornata dura, ma assolutamente da ricordare, di quelle da raccontare ai pronipoti.. complimenti

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