mercoledì 6 giugno 2012

la mia prima volta sulla strada...

No, non fraintendete,stasera per la prima volta sono andata in strada da sola... no, detta così sembra persino peggio del titolo, sono uscita per strada da sola con la bici da corsa, ecco così forse rende. Partita da Casalecchio mi sono diretta verso Zola Predosa attraversando le bellissime vie interne da Via Felicina fino a Via Rigosa. L'intenzione era di percorrere queste ombrose vie pedalando senza traffico, in realtà dopo pochi km mi sono persa nella zona industriale fino a quando, dopo aver imboccato la terza strada senza uscita, mi sono avvicinata ad una signorina di colore abbigliata con una rete da pesca per chiedere come  tornare sulla strada Bazzanese, quella mi ha apostrofato con una proposta a prezzo scontatissimo, capito che non ero interessata alle sue grazie ho proseguito da sola e finalmente ho ritrovato il traffico della strada provinciale. Pedalando fino a Calderino ho avuto modo di ragionare e stillare una sorta di osservazioni che riporto di seguito:

  • La bici da corsa ti impegna non solo fisicamente, ma anche mentalmente, quando pedalavo dovevo essere concentrata sulla riga bianca, quella era il mio punto di riferimento, non dovevo stare ne troppo a destra ne a sinistra
  • ho notato che gli specchietti delle auto si sono rivelati terribili nemici, in particolare se la macchina è guidata, in ordine: da vecchietto con cappello (quello novanta su cento ti prende), donna di mezza età (bionda - moderatamente minacciosa), meno pericolosi sono gli uomini di età compresa tra i 35 e 55. 
  • ho schivato due macchine in sorpasso provenienti dal senso opposto che a tutta velocità mi puntavano e mi è sembrato di sentire: "ahi seu te pego!!"
  • pericolosi anche i motociclisti in curva che passandoti a tutta vicino ti depilano la parte sinistra della gamba.
  • quando esco con la bici da corsa mi pongo degli obiettivi da raggiungere, con la mtb mi basta raggiungere una salita non asfaltata e riempirmi del verde, degli alberi e sentieri e la musica nelle orecchie mi aiuta ad assaporare quella bellezza e quel senso di libertà nella natura, con bdc invece devo perseguire un traguardo, che sia una certa distanza, o un certo luogo, la musica mi distrarrebbe, inoltre il computerino sulla bdc lo gradisco molto in quanto mi aiuta e mi sprona a raggiungere proprio quegli obiettivi che mi sono fissata.
  • altri pericoli: cani con guinzagli retrattili; apertura imrpovvisa di portiere delle macchine parcheggiate, macchine che improvvisano improbabili retromarce o che escono da vie private senza vederti,
  • La rotatoria per me rappresenta ancora un buco nero,  è come un enorme arrosto che non so da quale parte attaccare, vedo una rotonda ed entro in confusione, mi disorienta, non so se affrontarla razionalmente seguendo il codice della strada, oppure buttarmi alla " e che Dio me la mandi buona"; i problemi del Ciclista iniziano nel momento in cui  ha impegnato la rotatotoria e dovrebbe fruire dello stesso diritto di precendenza alla pari di tutti gli altri veicoli a motore sino a quando esce ma purtroppo le cose vanno diversamente. Mi riservo ancora  qualche tempo prima di affrontarla con la giusta freddezza, per ora cerco di studiare percorsi che ne siano privi (sempre più difficili da trovare) a Bologna. - ho scoperto che esistono manuali su come affrontare una rotatoria ai quali prossimamente riserverò un post.
  • ho notato inoltre nell'incontro tra ciclisti da strada difficilmente ci si saluta anche con un cenno, tra biker il saluto viene spontaneo..
  • Man mano che pedalavo mi sembrava di iniziare a conoscere ed a apprezzare quella "strana" bici, che metro dopo metro mi dava la possibilità di apprezzare le sue qualità. Il manubrio ricurvo è concepito per offrire diverse possibili prese: le mani possono afferrarlo sulla parte alta, per pedalare in relax e godersi il paesaggio , o essere avanzate fino ad ad afferrare i corpi delle leve-freni, per riequilibrare la posizione quando la strada comincia a salire, o scese ad impugnare l'interno della piega, per avere una posizione più aerodinamica quando si raggiungono velocità elevate ed avere il miglior controllo sui freni, o anche posate sulle estremità in basso, quando si è molto stanchi... ahhh allora non sei proprio così rigida ed intransigente come sembri!
Circa un anno fa ho scritto un post in cui dichiaravo esplicitamente la mia preferenza per la MTb rispetto alla BDC, oggi scelgo di iniziare a conoscere anche questa bici, darle una possibilità o forse di chiederle di darla a me...

le osservazioni e riflessioni sopra sono assolutamente personali.

sta a voi aggiungere altri punti all'elenco.

Zia Simo

6 commenti:

  1. Ecco finalmente "l'editoriale" della Simona.
    Era ora!
    Nello specifico, credo di aver capito che non hai ancora affrontato una discesa con la BDC; anche quella sarà una bella "novità"....
    Per quel che mi riguarda, iniziai a pedalare con la MTB ma poi, accorgendomi che ero spesso da solo (e nei boschi è pericoloso andare da soli), decisi di prendere la BDC.
    Devo dire però che, se fai una analisi obiettiva, ti accorgi che non ci sarebbe paragone: vince la MTB 3 a 1.
    Alla MTB dai del tu fin da subito, mentre per la BDC deve passare un po' di tempo prima che lei ti dia confidenza.
    In MTB sei più a contatto con la natura, invece con la BDC sei spesso a contatto con i gas di scarico.
    Con la MTB puoi andare su asfalto mentre con la BDC non puoi andare fuoristrada.
    L'unico vantaggio della BDC è la scorrevolezza ma per chi come me va in bici per faticare, diventa uno svantaggio.
    Però tutti, prima o poi, prendono la BDC; sarà forse perchè influenzati dalla imprese dei campioni ai vari Giro, Tour, Parigi-Roubaix ecc... viste in TV. Sarà per i miti come Coppi, Bartali, Merckx, Gimondi, Pantani, Bettini, Cipollini ecc... che sono diventati miti proprio su una BDC. E le canzoni di Paolo Conte, De Gregori, Paolo Belli e altri che non ricordo...
    Insomma, c'è poco da fare, il Ciclismo con la "C" maiuscola è BDC....
    Ma noi, per non saper ne leggere, ne scrivere, le abbiamo tutte e due....
    Al prossimo editoriale della Simo.
    Salutoni.
    Tab.

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  2. Sono perfettamente daccordo con te Tab, anche io ho iniziato ad amare la due ruote con la mtb, alla quale rimango comunque fedele, ma sai com è, spinta dal fatto che tutti voi siete dotati di entrambe ho voluto iniziare anche questa nuova avventura cercando di trovare i suoi lati positivi e farli miei. ti do ragione mtb vs bdc 3 a 1.
    ciao
    Simo

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  3. Simo... come sempre e come solo tu sai fare, hai il potere di tramettere e far vivere le tue sensazioni a chi legge i tuoi racconti, sapientemente mixati da ironia e passione....
    e non è mica da tutti !!!.... :-)
    comunque...... anche a me, le prime uscite fatte con la bdc, sono risultate scomode, faticose oltremodo e pure noiose. Però con la giusta compagnia, con i giusti percorsi e con tanta costanza, è diventata una compagna intrigante in grado di offrirmi delle belle sensazioni e discrete soddisfazioni (una tra le tante, stare davanti a Gardo).
    E' chiaro che il primo amore non si scorda mai..... però, con il Cocktail suddetto, sono sicuro che diventerà anche per te una buona compagna di uscite....
    quindi..... spero, anche io, di ritrovare al più presto l'amore per le BDC e la MTB,colpevolmente da me trascurate in questi ultimi periodi, per poter macinare km in compagnia tua e di tutto il gruppo....

    Max

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  4. si la vedo cosi' anch'io, pure o ho cominciato con la mtb la quale e'ovviamente un mezzo che ti da' la possibilita' di svolgere uno sport sia a livello escursionistico che agonistico in un contesto molto suggestivo e avventuroso....poi anch'io poco dopo ho voluto provare la bdc.con quest'ultima anch'io all'inizio ho avuto una sensazuone piu' che brutta, direi strana l'approccio e' stato insomma piu' diffidente, ma col tempo ho imparato a prenderci le misure e a trovare la giusta sensibilita' ma alla fine ti danno seppur diverse, le loro soddisfazioni
    Raptor

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  5. Ebbene si sono una bella "carota" oppure lo sono stata per molti , il fatto che non sono mai 'andato forte' o che preferivo sempre 'girare al risparmio' induceva i miei compagni a sfidarmi e sopratutto di pensare di poter lasciarmi dietro , molti si sono ricreduti e hanno constatato che sono più tenace di quanto non sembro - TUTTO CIO' PER CONTINUARE A LANCIARE IL GUANTO DI SFIDA A CHI VUOLE ACCOGLIERLO.
    per quanto riguarda le due bici devo dire che :
    la BDC da subito mi ha affascinato sopratutto per la possibilità di spaziare che solo lei può concedere , così mi sono da subito ritrovato ad inventarmi nuove strade su e giù sulle nostre montagne
    il traffico ha una pericolosità oggettiva ma l'esperienza ti porterà a non sentirla più come tale.
    Finita la spinta iniziale mi sono riportato sulla MTB e nuovamente innamorato dei nostri boschi dei nostri sentieri e della compagnia molto più tranquilla.
    Rimane un passaggio obbligatorio di ogni Biker che anche tu dovrai affrontare

    GARDO

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  6. Simona complimenti per l'editoriale e anche per l'entusiasmo di affrontare questa sconosciuta BDC... A presto per un giro in compagnia!
    Massimo T.

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