sabato 7 maggio 2011

TRASFERTA A CASTEL RANIERO

Chissà se oggi, in Piazza, qualcuno si sarà chiesto se fossimo stati colpiti da un'epidemia; per i meglio informati, sarà stato facile ricordare che era prevista una escursione in trasferta.
Abbiamo formato un nutrito gruppo di 10 bikers che si è spostato, fin dalla prima mattina, in quel di Castel Raniero, sulle prime colline di Faenza, per partecipare all'escursione organizzata dal Trial Bike di Lugo.
Dopo aver discusso in settimana su quale fosse l'orario migliore per il ritrovo, siamo giunti alla conclusione che le 7 e 15 fosse l'orario migliore per attuare la scientifica programmazione elaborata da Tab; scopriremo in seguito che la pianificazione non ha tenuto conto di alcune variabili.
Al parcheggio della rotonda Biagi si sono presentati puntuali: Simona, Raptor, Stefano, Sara, Vito e Tab, mentre la guida Bianco è costretto a dare forfait per sopraggiunti impegni famigliari; prima variabile non calcolata: Gardo.
Infatti "il fontaniere" si presenta puntualmente in ritardo, alle 7:25, portando con se Simonetta e Leo; carichiamo tutte le bici sul suo furgonato e, non contento per il ritardo, ci dice che occorre fermarsi ancora per fare rifornimento...
Paolino intanto chiama per accordarsi sul dove trovarsi; decidiamo di vederci direttamente sul posto della partenza; Vito parte con la "corriera" (7 persone) e dice: "ho scaricato proprio ieri sera il navigatore per il mio aifon; faccio io la strada!" (da leggere con la voce di Giacobazzi...).
Finalmente partiamo e, per fortuna, qualcun altro era dotato di strumento più affidabile; infatti, appena usciti dall'autostrada, nonostante Vito avesse accumulato un vantaggio di un quarto d'ora, è stato raccattato dopo aver percorso 14 giri intorno alla terza rotonda prevista dal suo navigatore...
Ore 8:45 eccoci finalmente nel parcheggio del centro sportivo di Castel Raniero; il borgo ci appare molto bello e pronto ad accoglierci.
Paolino, che era arrivato mezz'ora prima di noi, aveva già avvisato del nostro arrivo e, al gazebo dell'iscrizione, tutti ci fanno una gran festa, offrendoci pezzi di "brazadela" che pochi sono riusciti a rifiutare!
Come avevamo deciso da tempo, aderiamo alla loro offerta di acquistare, insieme all'iscrizione, il buono che ci darà poi diritto al pranzo a fine gara; con 10 euro ci viene fornito anche quello che diventerà poi il nostro fedele compagno di viaggio: il "road book".
Il ragazzo che ci spiega come interpretarlo non ci ha particolarmente sensibilizzato sul fatto che, se non seguito alla lettera, ci sarebbe poi stato poco spazio per rimediare....per questo partiamo tranquilli, credendo di affrontare una scampagnata lunga poco più di 31 chilometri.
Alla fine, pongono il road book sul manubrio solo Tab e Simona; pronti via ed al primo bivio Tab, che aveva preso il comando per autoproclamazione (leader si nasce...), subito scazza e, per fortuna, essendo presente uno dei biker dell'organizzazione, viene preso per un orecchio e portato sulla giusta via.
L'ego della nostra guida subisce uno smacco che, da li in poi, lo condizionerà davanti ad ogni altra decisione da prendere; Simona, resasi conto di ciò che era accaduto al Tab, gli ha fornito, in maniera moltro discreta, un confortevole aiuto ed in questo modo riusciamo ad arrivare al decimo chilometro del percorso senza particolari difficoltà.
E ora la seconda variabile: il road book letto da un romagnolo; infatti capita che il Tab, dopo essere giunti su una asfaltata, cerca di raccogliere la concentrazione per non commettere errori e, dopo un paio di minuti di meditazione (in realtà ha fatto "ambarabaciccicoccò...) decide che si deve andare a destra e, fingendo una certa sicurezza, parte sperando di essere seguito.
Dopo 50 metri gli giunge l'urlo della guida romagnola: "ciò burdel, ma dove vai? Si deve andare a sinistra!"; Tab si ferma e gira la bici, subendo per la seconda volta l'umiliazione di aver sbagliato e segue quello che era diventato il nuovo leader del gruppo.
Quindi si va a sinistra; preso da un incredibile istinto, Gardo (che non era dotato di road book!), affianca il romagnolo e, dopo un chilometro, riesce a persuaderlo di aver sbagliato strada.
Giriamo tutti la bici e qualcuno va a consolare il Tab, dicendogli che, alla fine aveva ragione lui.
La cosa ci "costa" quindi un paio di chilometri, che di per se non sono niente, ma determinano uno sfasamento delle distanze con quelle riportate dal road book; tale sfasamento risulterà fatale negli ultimi chilometri di tracciato.
Arriviamo ora alla terza variabile: Raptor!
Chi legge dirà: si però dai, vi accanite sempre contro di lui...non può essere...siete esagerati! No, non siamo esagerati...però stavolta non scazza intappo; azzarda i manicotti ma dopo 100 metri li nasconde nello zainetto e si lascia in completo estivo (dice che è la prima volta quest'anno, pur avendo fatto un paio di sabati con 30°...)
Il nostro, senza conoscere minimamente la zona, senza essere dotato di road book (strumento probabilmente inutile nelle sue mani) e soprattutto, senza cellulare, decide di "pulire le candele" e fa una delle sue svaporate; quando ancora era a distanza di udito, Tab gli indica la strada da prendere 200 metri dopo ma, chissà se ha sentito...Ha sentito? No, non ha sentito....
Quando il gruppo si trova al bivio, decide di proseguire secondo quanto indicato dal road book, però con già la convinzione che Raptor avesse sbagliato strada; giunti al bivio successivo, proviamo a fermarci per vedere se potevamo ricongiungerci, ma nulla.
Paolino decide di percorrere un paio di chilometri a ritroso per cercare il nostro Eroe ma, quando lo vediamo tornare da solo dopo una decina di minuti, delusione e rabbia assalgono gli astanti che, nel frattempo, provavano a contattarlo al telefono, scoprendo che non l'aveva con se; si inizia a pronosticare su quando sabbe stato possibile rivederlo...chi dice che è poco sopra che ci aspetta, chi dice che non lo avremmo visto fino alle 4 del pomeriggio, chi dice che avrebbe raggiunto casa in taxi e chi già lo vedeva diventare cibo per i cinghiali...che si sa, sono onnivori...
Proseguiamo fino a raggiungere il ristoro sul percorso, iniziando a realizzare che il tempo perso ci proietta a considerare il ritorno all'arrivo non prima delle 13...qualcuno, in fase di pianificazione, temeva che saremmo stati a pranzo alle 11....vero Bianco?
Come degli Yoghi davanti ad un cestino da pick nic, assaltiamo il ristoro ricco di prelibatezze dolciarie; mentre ci rifocilliamo, qualcuno chiede ai ragazzi addetti al ristoro se, per caso, avessero visto passare un biker con la nostra divisa.
Siamo contenti nel sentire che, si, pare essere passato ma ad una tal velocità che sono stati costretti a coprire le cibarie con un telo, per evitare che il polverone sollevato non si posasse sui vassoi; hanno anche sentito alcuni strani versi mai sentiti prima...salutiamo e ringraziamo i ristoratori e ripartiamo un pelo meno preoccupati, fiduciosi di poter ritrovare l'amico perduto.
Il nostro tiepido ottimismo scema non appena ci accorgiamo che trovare la giusta via è impresa assai difficile già con il road book, non osiamo pensare quale strada possa aver preso Raptor in quel frangente ed i cattivi pensieri fatti qualche tempo prima riaffiorano nelle nostre menti.
Proseguiamo alternando single track, cavedagne e tratti asfaltati; pedalando continuiamo a pensare a Rap, tant'è che, passando davanti ad un ambulatorio veterinario, siamo tentati di chiedere se fosse stato li per qualche cura del caso.
Ormai è più di un'ora che non lo vediamo e, girando su uno sterrato che porta ad una chiesa diroccata, vediamo un gruppo di bikers fermi; dal gruppo se ne stacca uno che sembrava proprio essere Raptor...si si era proprio lui!
Ci viene incontro come fa un cagnolino quando rivede il suo padrone dopo una giornata, scodinzolando e guaendo, chiedendoci umilmente scusa per la cavolata che si è reso conto di aver fatto; lo sgridiamo e gli comunichiamo di essere stati davvero in pensiero per lui, ma alla fine, la contentezza di averlo ritrovato fa finire tutto con una risata e qualche pacca sulle spalle.
Ringraziamo i "badanti" che ce lo hanno preso in custodia e condotto fino a li e proseguiamo; per coronare l'evento, qualcuno pensa bene di festeggiare facendo un bagno nel Senio e così, Simona e Vito, appoggiano le chiappe sul fondo del rio.
Peccato che Vito avesse in tasca il suo amato aifon ed il bagno pare non fargli bene...scopriremo al termine del giro che, il telefono "va in moto" ma non si muove, ignorando le carezze allo schermo. Permaloso l'aifon; speriamo si sblocchi...
Dal guado mancano ancora una dozzina di chilometri per arrivare al traguardo; l'ora sarebbe già quella buona per pranzare ma, Tab e Stefano "il Conte", calcolando la media tenuta fino a quel momento e proiettandola fino alla conclusione, ottengono la previsione di pranzare alle 13 e 30.
Non sapendo fino a quale ora lo stand ci avrebbe aspettato, la preoccupazione di non poter gustare le prelibatezze proposte ci assale e toglie un po' di lucidità; infatti sbagliamo una svolta e ci troviamo completamente fuori tracciato.
Fortunatamente ci imbattiamo nella segnaletica predisposta per la podistica del giorno dopo e, dopo aver letto che sarebbero mancati 5 chilometri all'arrivo, siamo tutti un po' più tranquilli; davanti al cartello dell'ultimo chilometro, Raptor non resiste e riparte in solitaria, pensando che, ormai, non si sarebbe più perso....ora lascio all'immaginazione di chi leggi indovinare se è andata davvero così....
Finalmente, intravediamo i gazebo dell'area attrezzata e, alla spicciolata, raggiungiamo l'arrivo, dove, con sorpresa, veniamo premiati con una mortadella per essere stata la seconda società più numerosa; alla fine il contachilometri segna 38!!!rinfrescati e, ottentuto il lasciapassare dall'attento guardiano, mettiamo con gioia, i "piedi sotto al tavolo".
Gustiamo il bis di primi proposti e poi tutti optiamo per la porchetta con patate; si unisce a noi uno dei ragazzi che si è occupato di guidare Raptor durante il distacco e, dalle sue risate, capiamo che la nostra compagnia lo aggrada ma, in particolare, apprezza le battute estemporanee del suo "badato".
Caffettino e poi raggiungiamo il parcheggio, dove ognuno provvede a sistemarsi alla meno peggio; caricate le bici, alle 14 e 30 siamo pronti per il ritorno.
Bella giornata; ripensandoci, l'aver perso Raptor ci ha dato quella sferzatina di suspance che poi si è trasformata in grande gioia nel rivederlo; qualcuno è certo che queste manovre, Raptor le studi apposta per rafforzare il nostro spirito di gruppo, che, effettivamente, sta crescendo sempre di più tra di noi.
Ergo: Raptor risulta essere un grande valore aggiunto per il nostro Gruppo; meraviglioso Raptor!!!
Speriamo che la lettura di questo racconto, pur avendo preso un po' troppo tempo, possa essere uno stimolo per coloro che, a fronte di una proposta analoga, possano in futuro vincere il timore e decidano di essere dei nostri.
Alla prossima avventura.
Buona strada a tutti.

Il Blog updater di turno....
P.S. Vi prego di lasciare un commento, anche breve.

11 commenti:

  1. Bravissimo, solo allegere il post sei riuscito a farmi ridere e rivivere le emozioni di questa bellissima giornata.
    Piccola perla di saggezza del nostro protetto Rap: mentre eravamo in salita e mi lamnetavo della pendenza ha esordito : " dopo ci sono i calanchi adesso i salanchi..."
    Simo

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  2. Brrr che freddo che ti deve essere venuto dopo la "perla"...Grande Rap.

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  3. Cosa dire.... leggendo questo magnifico racconto si può solo rimpiangere di non essere stato dei vostri.....
    Inoltre... posso testimoniare personalmente che alle 14 lo scenario della piazza era veramente desolante senza la vostra / nostra presenza......
    Max

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  4. non commento nulla se non per il fatto che la mia leggendaria inaffidabilità vi riporta a destinazione "sempre"
    Gardo
    Come sempre un articolo molto divertente dobbiamo fare un bonifico ai "badanti" del Raptor e l'Autoctono ha chiesto di Simona

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  5. Grande Ragaz.
    Riscrivo il commento di ieri che non vedo, chissà che c.... ho fatto.
    Il perchè Raptor ha fatto tutto ciò, è perchè dopo essersi tolto i manicotti aveva freddo e non aveva la faccia per dire li rimetto!!!!
    Visto anche questa bella esperienza oltre a quella del 17/04 su strada non resta che dire andiamo avanti su questa direzione e con il passaparola delle esperienze in gruppo molti inizieranno a seguirci.

    Pedala, pedalate pedaleremo.

    Ale M.

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  6. Non vorrei infierire sulle guide di giornata, ma all'Elba non ci si è mai persi nonostante tanti sentieri nuovi. Ci sarà ancora qualcuno che avrà da ridire sul mio brevetto da guida....
    Mi pare comunque che sia stata una bella giornata, quindi da ripetere.( Stavolta lego la nonna al letto..)
    Bianco.

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  7. Bellissimo il racconto sembra ancora di essere in mezzo ai calanchi e mentre leggo mi scappa ancora da ridere (mia moglie mi sta dando del cretino che ride da solo)....ma chi non c'era non può capire. In conclusione una giornata veramente stupenda.
    Stefano

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  8. Ciao ragazzi, sono uno dei "badanti" di Raptor (quello che gli ha prestato il cellulare in mezzo al bosco).
    Sapendo che noi vi eravamo davanti, quando ce lo siamo visti venire incontro in mezzo al bosco in salita ed in senso contrario a quello del percorso siamo rimasti tutti "sbattezzati". Gli ho detto "come 'bip' fai ad essere qui??".
    Comunque vi assicuro che era veramente, diciamo così, "costernato".
    Approfitto per fare i complimenti a chi ha scritto il racconto e a chi ha fatto le foto, bellissime.

    Ciao
    Lorenzo

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  9. Ciao Lorenzo,
    che piacere vedere che qualcuno al di fuori del nostro Gruppo ci legge! Ma immagino che gran parte del merito di questa gradita visita sia l'"appeal" di Raptor. Ammetterai anche tu che è veramente un personaggio...e pensa che io che lo conosco da 10 anni, ancora non sono riuscito a cogliere tutte le sue sfumature...
    Ti prego di rimanere sintonizzato con il nostro blog che, magari, tra un po' di tempo, rischi di trovare notizie di una nostra iniziativa escursionistica. Ci farebbe piacere avere il vostro gruppo tra i partecipanti.
    Salutoni e buona strada.
    Tab.

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  10. Guarda, se organizzate un'escursione con livello di difficoltà simile a quello di sabato scorso, sarebbe un'ottima occasione per cambiare un po' rispetto ai nostri soliti giri.
    Considera che la nostra autonomia non è elevatissima... Diciamo che la nostra "pulizia di candele" dura veramente poco :-)
    A proposito, quella parte lì del racconto mi ha fatto venire i lacrimoni dal ridere. Complimenti di nuovo all'autore!
    Terrò sicuramente "battuto" il vostro blog.
    Ciao!!

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  11. Vorrei ricordare a tutti che la luna piena sarà il 15 Giugno ...con questa impoprtantissima info, che non è reperibile tramtie i vari "aifone" e "aiped" e altri oggetti elettronici di ultima generazione, lascio al direttivo la facoltà di organizzare la grigliata a Monte Mario
    Stefano

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